Un talento corrispondeva a diverse decine di chili di oro o di argento, qui indicano perciรฒ qualcosa di molto prezioso.
Il talento piรน grande che abbiamo รจ la capacitร di amare che Dio mette nel nostro cuore. Ovviamente ciascuno di noi รจ diverso dallโaltro: a chi lascia cinque talenti, a chi due e a chi uno soltanto, secondo le capacitร di ciascuno.
Grandi santi hanno magari avuto grandissime capacitร ; io, invece, mi sento povero e fragile, ma nella mia povertร posso comunque amare. Cioรจ posso investire in me, come i servi con i talenti. Posso mettermi in gioco, nonostante i miei errori e i miei peccati.
E il servo che sotterra il proprio talento e non lo fa fruttare? ร meglio combattere la tentazione a mettere in pausa, in stop, la propria capacitร di amare, perchรฉ spesso questo atteggiamento deriva soltanto dalla paura causata da una falsa immagine di Dio. Non serve guardare al nostro Dio come a un uomo duro, che miete dove non ha seminato e raccoglie dove non ha sparso.
Oggi, infatti, sono invitato a guardare a Dio come a qualcuno che muore sulla croce per me, che sono ancora un peccatore, qualcuno che mi invita a non risparmiarmi nellโamore.
Pietre Vive (Roma)

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



