Gesรน sta compiendo il ยซgrande viaggioยป verso la Cittร Santa iniziato subito dopo lโevento della trasfigurazione nel quale per la prima volta si accenna, anche se in maniera velata, allโยซesodoยป che si sarebbe compiuto a Gerusalemme. Questa pericope, con cui si inaugura la seconda parte del cammino che ha sullo sfondo la Pasqua, si apre accennando allโinsegnamento itinerante e occasionale di Gesรน. La strada percorsa dal Maestro lo condurrร allโascensione al Padre passando attraverso la morte.ย
Gesรน cammina per cittร e villaggi per incontrare la gente. La strada รจ lโaula in cui insegnare. ร una lunga preparazione allโevento della Pasqua mediante la quale entrerร nel suo Regno e ne prenderร possesso. Gesรน incontra gli uomini e le donne nella situazione di vita in cui si trovano e interpreta il loro bisogno di cambiamento. Cโรจ unโatmosfera di attesa per una novitร di vita di cui si avverte un estremo bisogno. Un tale si fa portavoce di questa aspettativa che perรฒ รจ inficiata dallโidea che solo alcuni eletti potranno godere della salvezza.
La posta in gioco รจ alta perchรฉ lโappartenenza o lโesclusione dal Regno che Dio sta per instaurare si decide nel presente anche se si manifesterร pienamente nel futuro. Lโimmagine della porta segna un confine tra il dentro e il fuori tra โoraโ e โalloraโ. Oggi viene richiesto uno sforzo da compiere per entrare attraverso la porta stretta fino al giorno finale in cui la porta verrร chiusa dal padrone di casa. La porta stretta indica il modo di vivere esigente che richiede un adattamento e ridimensionamento di sรฉ. Il vangelo predicato e vissuto da Gesรน รจ la porta stretta da attraversare ogni giorno per vivere quella bella novitร che tutti gli uomini attendono.
La fede รจ lโesperienza della fatica dellโuomo di lottare innanzitutto dentro sรฉ stesso perchรฉ prevalga nelle scelte di vita la logica di Dio e non quella del mondo. Risulta molto piรน facile adattarsi al mondo che conformarsi a Cristo perchรฉ richiede molto meno sforzo seguire le mode piuttosto che accettare la sfida di seguire e imitare Gesรน. Il potere dellโinformazione con i suoi slogan intercetta le paure che si annidano nella pancia per offrire soluzioni a buon mercato. Il Vangelo, invece si fa interprete delle speranze che abitano il cuore e offre un metodo e unโopportunitร di cambiare rinnovando innanzitutto la mente. Cโรจ chi si accontenta di essere imboccato con lโillusione di essere servito, e chi invece affronta la fatica della ricerca della veritร allenando la ragione a riconoscerne i segni.
La porta stretta marca il confine tra chi cerca una vita di comodo e chi invece continuamente si scomoda, si lascia provocare dalla storia e sโinterroga su come mettere in pratica la volontร di Dio. Tanti possono essere i motivi per cui guardare a Cristo, la porta stretta, da lontano, senza volerla attraversare, ma tutti sono riconducibili alla paura di non voler cambiare dentro. Non puรฒ esserci vera adesione di fede e conformazione a Cristo senza lโesercizio alla mortificazione del peccato, ovvero il rinnegamento di sรฉ. Con la Pasqua Cristo Gesรน ha aperto per tutti il passaggio alla vita eterna. Il Battesimo, la porta dei sacramenti, รจ lโinizio del cammino di santificazione grazie al quale nel nostro corpo รจ piantato il seme della vita eterna che lo trasforma ad immagine del corpo glorioso di Cristo. Approdo del nostro cammino รจ il banchetto festoso preparato da Dio. Tutti sono invitati ad entrare per farne parte. La mensa celeste รจ il simbolo della risurrezione che inaugura la vita gioiosa perchรฉ caratterizzata dalla letizia della comunione fraterna.
La salvezza รจ dunque quella condizione di vita piena di luce, gioia, pace e amore a cui tutti sono chiamati: la vocazione universale alla santitร . Le ferite di Cristo, crocifisso risorto, sono le feritoie, la porta stretta attraverso cui intravedere la bellezza della vita eterna. Se lo sguardo si spinge oltre il dolore la gioia ci attrae facendo superare con la forza della fede tutti gli ostacoli che si frappongono lungo il cammino della santitร .ย
La salvezza non รจ a numero chiuso e non ci sono posti limitati. Dio รจ magnanimo e la capienza del suo cuore รจ infinita. Gesรน รจ il capofila dei risorti e precede i pellegrini che sono alla ricerca della pace. Mediante i suoi ministri egli chiama tutti a seguirlo sulla via della fede. I discepoli di Cristo, mentre si impegnano con le loro forze a seguirlo, diventano missionari del vangelo a partire dal loro ambiente di vita. Una vita santa, impegnata con fatica e speranza a conformarsi a Cristo, diventa la piรน luminosa ed eclatante testimonianza che fa conoscere a tutti il senso e la meta del proprio vivere.
La vita bella del Vangelo diventa il testimonial piรน credibile della santitร . I discepoli perรฒ sono avvertiti del fatto che alcuni possono illudersi di essere i primi perchรฉ sempre presenti agli incontri con Gesรน. Sono quelli che partecipano alle assemblee in cui si ascolta la parola di Dio e siedono alla sua mensa eucaristica ma senza entrare in quella intimitร tale da lasciarsi trasformare interiormente. Sono quelli che definiremmo i praticanti non credenti. La loro รจ una partecipazione apparente. Avere fede non significa assistere passivamente ma partecipare attivamente alla passione e morte di Gesรน per condividerne la vita nuova e la missione.
La pratica della fede non si esaurisce negli appuntamenti occasionali e non si puรฒ ridurre a pratiche sporadiche. Il vangelo richiede di essere assimilato affinchรฉ la vita sia sempre piรน conforme al modo di vivere di Cristo. In tal modo si diventa ricettivi dellโattenzione di chi cerca la felicitร .ย
Ci sono alcuni che crescendo nella fede maturano anche la consapevolezza di essere trascinatori e accompagnatori verso lโincontro con Dio. Sono quelli che accettano la missione educativa ed esercitano un ministero. Questi tali devono sempre ricordare di essere in cammino e di non essere loro i depositari della veritร ma solamente accompagnatori dei compagni nel comune pellegrinaggio. Il pericolo dellโorgoglio รจ sempre attuale e lo si vede quando Gesรน, morendo in croce, apre la porta del Paradiso.
Il primo discepolo ad attraversarla non รจ Pietro, il primo degli apostoli che pure aveva protestato la sua disponibilitร a seguire Gesรน fino alla fine, ma un malfattore che gli โrubaโ il primato. Lโorgoglio puรฒ rallentare il passo anche di chi รจ discepolo di Gesรน da tanto tempo; al contrario, lโumiltร permette uno scatto di libertร tale da superare tutti gli ostacoli, effettuare un sorpasso e accorciare le distanze raggiungendo la meta.
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La caritร รจ il biglietto dโingresso nel Regno di Dio
La vita spesso ci prende a sberle, sul momento cerchiamo di parare il colpo come possiamo ma รจ necessario riflettere su quello che ci accade e viverlo nel contesto del nostro cammino di fede. Quando sโincrina una relazione viene inferta nellโanima una ferita il cui dolore non รจ meno intenso di quello fisico. Eppure, soprattutto le crisi sono unโoccasione propizia per verificare il nostro modo di vivere, cosa ispira i nostri pensieri e le nostre azioni e quale obbiettivo si prefigge di raggiungere la nostra volontร .
In altre parole, รจ sempre bene interrogare il nostro cuore: Chi cerchi? Lโinsegnamento di Gesรน รจ rivolto particolarmente agli smarriti di cuore che, provati dalle difficoltร , dopo aver iniziato a seguire il Maestro, sembrano aver perso la speranza e la forza per perseverare nella fede. Gesรน รจ il Pastore inviato da Dio per radunare tutti in un unico popolo senza distinzione alcuna e per introdurci nella gioia della comunione dei santi. La vera domanda non รจ: ยซChi sarร degno di entrare nella vita eterna?ยป, ma bisogna sempre chiedersi: ยซSto compiendo la volontร di Dio?ยป. Lโesperienza dellโApostolo Paolo ci suggerisce che รจ proprio nella debolezza che si manifesta la potenza di Dio (cf. 2Cor 12, 7-10). Egli, che soffre fino a portare le catene perchรฉ il Vangelo di Gesรน Cristo sia annunciato a tutti gli uomini, dice a Timoteo: ยซQuesta parola รจ degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremoยป (2Tm 2,11-12).
La fatica piรน grande รจ la perseveranza nella fede, ovvero nel rimanere uniti a Cristo soprattutto quando le sofferenze ci indurrebbero ad allontanarci da Lui. Solo partecipando con Cristo alla sua passione, unendo la nostra sofferenza alla sua, veniamo educati allโarte dellโamore. La croce รจ la scuola di Gesรน che corregge la tendenza possessiva dellโamore trasformandola in oblazione. Nel dramma della sofferenza spesso sโinsinua lโinvidia che alimenta il giudizio sugli altri. Su quelle persone che pensiamo di amare presumiamo di avere il diritto di possesso e di controllo perchรฉ ci appartengono. Riconoscere di essere invidiosi ci aiuta a comprendere che abbiamo bisogno di lavorare su noi stessi per cambiare. Il Vangelo offre unโopportunitร di rinnovamento che permette di conformare gradualmente il nostro modo di pensare e di agire a quello di Dio. Tuttavia, Gesรน mette in guardia dallโorgoglio che neutralizza lโopera di Dio in noi. Lโorgoglio รจ la refrattarietร a lasciarci educare il cuore. Da qui nasce lโipocrisia di chi cura lโapparenza esteriore ma nasconde a sรฉ stesso e agli altri il marcio che si annida nel cuore.
Come possiamo accorgerci del peccato e come sradicarlo? Gesรน offre un criterio di verifica e di cura. Lโamore vero รจ inclusivo, benevolo, mite. Al contrario quello falso, รจ selettivo e divisivo. Lโintransigenza, la rigiditร , lโaggressivitร sono segno di un amore malato di orgoglio. A questa malattia dellโanima cโรจ il rimedio della perseveranza nella fede offerta dal Vangelo a coloro che hanno iniziato a seguire Cristo sulla via della Croce e che intendono andare avanti fino alla fine per unirsi e riunirsi, insieme ai fratelli, in Lui. Il Libro degli Atti degli Apostoli disegna il volto della Comunitร cristiana nella quale si riflette la vocazione alla santitร di ogni uomo: ยซErano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietร e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicitร di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunitร quelli che erano salvatiยป (At 2, 42-47). La perseveranza nel prendersi cura della vita spirituale รจ garanzia anche di resilienza nellโaffrontare i problemi della vita, e le crisi che da essi nascono, certi che la fede non รจ unโoperazione estetica per nascondere i segni della fatica e del dolore, ma รจ il dono di Dio mediante il quale rinsaldiamo sempre di piรน i legami dโamore con il Signore e tra di noi.
La perseveranza non รจ una semplice abitudine. Si puรฒ essere cristiani per tradizione, portare il nome, compiere dei doveri ma non vivere da cristiani. Nota caratteristica che ci fa riconoscere come cristiani รจ la croce, non quella ridotta ad amuleto, ma lโamore a Dio e al prossimo. Come nella croce sโincontrano due braccia cosรฌ quella del cristiano รจ la stessa di Cristo nel quale sโintrecciano indissolubilmente lโamore a Dio e allโuomo. Il legame spirituale con Dio ci aiuta a perseverare nellโamore al prossimo, soprattutto nelle difficoltร , Viceversa la fedeltร nellโamore ai fratelli accresce la virtรน della fede e lโamore a Dio.ย
Signore Gesรน, Tu che per amore al Padre e a noi, fratelli tuoi, hai attraversato la porta stretta della sofferenza e ti sei sottoposto al destino della croce, aiutami ad accettare con serena fiducia le prove della vita per cogliere in esse unโopportunitร di purificazione e di conversione. Liberami dal veleno dellโinvidia che arma la rabbia contro gli altri e che alimenta lโinutile guerra tra noi senza esclusione di colpi. Guariscimi dallโorgoglio di voler apparire come il migliore e dallโansia di essere lโunico, estromettendo i presunti concorrenti con la calunnia e il giudizio. Il tuo Spirito spalanchi le porte dellโanima e allarghi lโorizzonte della mente affinchรฉ la speranza abbia un respiro universale e il cuore sia pronto ad accogliere ogni fratello come dono del Padre. Fa di me un discepolo della Croce che dalle umiliazioni impari a discernere la volontร di Dio, a riconoscere la strada che conduce alla veritร e lโarte dellโamore oblativo. Guidami Tu lungo i sentieri accidentati della vita e sostienimi con la forza della fede perchรฉ la fatica della lotta contro il male, che si annida nel mio cuore, non prevalga sulla gioia di amarti e servirti nei fratelli.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]




