Impressione quanto meno fastidiosa: โnoiโ fuori, โaltriโ piรน o meno sconosciuti e improbabili cosรฌ vicini, cosรฌ dentro, cosรฌ intimi con lui. Il โnostro Gesรนโ, quello che pensavamo di aver capito, quello che sentivamo ci consolava con la sua intimitร , con la sua parola per noi, adesso sembra irrimediabilmente indisponibile, occupato altrove.
Assurdo, incoerente, rivolta nel cuore.
Scelta saggia di parlarne con lui, proprio e solo con lui, e non con altre voci. Il coraggio della preghiera, del colloquio con lui quando non torna niente, quando ci rendiamo conto di esserci illusi di aver giร capito il mistero della vita. Per provare, con lui, a vedere le cose da unโaltra prospettiva.
Il Signore di Pasqua ha un modo tutto suo di ribaltare le categorie del fuori e del dentro. Se il tuo cuore accoglie e ricerca il dono di restare coraggiosamente, testardamente aperto al mistero della sua presenza viva nel qui e ora, non cโรจ bisogno di rilanciare esclusioni, di accampare polverosi diritti pregressi. Non cโรจ bisogno di fare a gara su chi รจ esteriormente piรน vicino, perchรฉ quando i cuori battono insieme, quando si vuole insieme, la vita โ generosamente tutta โ รจ fecondamente benedetta.
Matteo Suffritti SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



