p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 10 Luglio 2022

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Cambiare sguardo

Sarร  anche a fin di bene, ma la maggior parte delle volte il nostro sguardo รจ rivolto solo su di noi, sulle nostre prestazioni, sul nostro efficientismo, sulla nostra immagine da mostrare. Persino sul piano morale diventa centrale la correttezza del nostro comportamento, come se la nostra felicitร  dipendesse da questa capacitร  di non sbagliare mai. E cosรฌ anche la vita spirituale si trasforma in unโ€™autocommiserazione o in unโ€™autopromozione dei propri trofei davanti a Dio.

Purtroppo, il tempo ci dirร  che una vita passata a guardare se stessi, anche con lโ€™obiettivo di migliorare e raggiungere traguardi etici e spirituali sempre piรน esigenti, non comporta necessariamente una vita felice. La vita diventa piena quando siamo capaci di cambiare il nostro sguardo o, come ci insegna il testo del Vangelo di Luca, di cambiare la domanda.

Domande false e domande vere

A volte persino le domande che rivolgiamo a Dio nella nostra preghiera non sono autentiche, rischiano di essere superficiali, domande di facciata che non esprimono quello che ci portiamo veramente nel cuore.

Che senso ha per un espertoย dellaย Legge porre una domandaย sullaย Legge? Luca dice esplicitamente che si tratta di un modoย per mettere alla provaย Gesรน, come facciamo a volte anche noi quando chiediamo qualcosa a Dio solo per mettere alla prova la sua bontร  o la sua potenza, rimanendo puntualmente delusi. Eppure quella domanda svela qualcosa di questโ€™uomo: รจ un uomo che parla diย doveriย e diย ereditร . Usa termini giuridici, pensando di racchiudere lโ€™eternitร  della vita nella correttezza di un comportamento. Come se la felicitร  fosse la conseguenza di quella correttezza.

Inizi di un cambiamento

Gesรน non perde molto tempo con chi ragiona in questi termini. Sembra quasi che stia passando oltre, quando viene tirato indietro da unโ€™altra domanda di quellโ€™uomo, una domanda che finalmente rivela quello che si porta nel cuore e crea le condizioni per cominciare a guardare le cose da un altro punto di vista:ย chi รจ il mio prossimo? Chi รจ vicino a me?

Qui il riferimento sono ancora io. Si tratta ancora di una persona che pretende che il mondo giri attorno a lui, nellโ€™illusione di essere il centro dellโ€™universo, come un bambino che vede solo i suoi bisogni, che misura tutto a partire da se stesso.

Questo perรฒ รจ il varco che permette a Gesรน di entrare nella sua vita e di aiutarlo a cambiare sguardo. Gesรน gli racconta una storia nella quale si puรฒ rivedere, ma soprattutto una storia alla fine della quale la sua domanda troverร  una formulazione nuova:ย chi รจ stato prossimo?ย Questa รจ la domanda dellโ€™adulto che non aspetta che qualcuno si accorga di lui, ma prende lโ€™iniziativa, fa il primo passo, si accorge del bisogno dellโ€™altro e se ne prende cura. Questa รจ la domanda che porta alla felicitร .

Vulnerabili nostro malgrado

Questa storia racconta di un viaggio, che รจ in qualche modo immagine della vita. Quel viaggio nel quale incrociamo la vita degli altri, ma ci capita anche di farci male e di essere feriti, perchรฉ questo viaggio parla della nostra vulnerabilitร , di quella debolezza che ci accomuna tutti, perchรฉ prima o poi tutti facciamo lโ€™esperienza di essere feriti e di ritrovarci mezzi morti.

Cโ€™รจ un uomo infatti che sta scendendo da Gerusalemme a Gerico.ย Scendereย sembra qui uno sprofondare negli inferi della sofferenza, del dolore e del tradimento. รˆ semplicemente un uomo, di lui non si dice nulla. Ciascuno di noi potrebbe essere quellโ€™uomo. Non parla, non dice nulla, non sappiamo di dove sia, a quale popolo appartenga. รˆ semplicemente un uomo, come ciascuno di noi. Un uomo ferito e questo dovrebbe bastare, senza altre motivazioni, per indurci a fermarci e a prenderci cura di lui.

Culto e compassione

Invece, per quella stessa strada scendono un sacerdote e un levita. Questa direzione del viaggio รจ forse unโ€™allusione al fatto che avevano terminato da poco il loro turno di servizio nel Tempio di Gerusalemme e stanno ritornando a casa. Vedono, ma non si fermano, perchรฉ il culto non implica automaticamente la compassione. Si puรฒ passare tanto tempo nella casa di Dio e non aprire gli occhi sulle ferite degli altri.

Per quella stessa strada, passa anche un samaritano. Sono gli incroci della vita. Nel suo caso, si tratta di un viaggio che non ha il carattere della liturgia e della religiositร . Eppure si ferma, perchรฉ avere compassione davanti alle ferite di un altro รจ questione di umanitร , non di culto o religione. Si ferma davanti a un uomo anonimo, come per dire che non cโ€™รจ una motivazione speciale per interrompere il suo viaggio.

Compassione concreta

La compassione poi รจ fatta di gesti concreti, non rimane uno sguardo, un sentimento, unโ€™idea romantica. Questo samaritano compie delle azioni: si fa vicino, fascia le ferite, versa olio e vino, ne porta il peso trasportandolo in un albergo, se ne prende cura.

Non solo. Il suo sguardo pensa anche al futuro. Si impegna a tornare ed eventualmente a completare la sua opera. Per il momento lascia due denari, piรน o meno due giornate di lavoro, nรฉ tanto nรฉ poco, ma quanto serve in quel momento.ย  Prendersi cura delle ferite dellโ€™altro non chiede gesti straordinari, ma lโ€™onestร  di riconoscere quello che serve oggi.

Quellโ€™uomo sono io

Se il dottore della legge che รจ in ciascuno di noi desidera trovare la vita piena, deve allora cambiare il suo sguardo, deve imparare dal samaritano, che ha preso lโ€™iniziativa, lasciandosi muovere dalla compassione. Quando saremo capaci anche noi di uscire da noi stessi e dal ripiegamento sui nostri bisogni? Forse solo quando ci saremo accorti che un giorno anche noi ci siamo ritrovati mezzi morti sulla strada e un Samaritano, Gesรน, ha avuto compassione di noi e si รจ preso cura delle nostre ferite. Non si diventa samaritani senza la consapevolezza di essere vulnerabili, persone ferite a cui tante volte รจ stata ridata la vita.

Sรฌ, Gesรน รจ il Samaritano, colui che versa olio e vino sulle nostre ferite, segni messianici preannunciati dai profeti, colui che tornerร  e porterร  a compimento lโ€™opera che giร  ha iniziato in nostro favore.

Leggersi dentro

  • Qual รจ la domanda che oggi ti sta a cuore?
  • Cosa ti spinge a non fermarti o a fermarti davanti alle ferite dellโ€™altro?

per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte