โCiรฒ che distingue allโorigine, il Samaritano dagli altri due personaggi, il sacerdote e il levita, che vedono lโuomo ferito e abbandonato sul ciglio della strada e non si fermano a soccorrerlo, รจ il fatto che, nella parabola, il sacerdote e il levita non sono uomini della strada. Ignorando la concretezza e la complessitร della strada la usano solo come strumento per recarsi dallโabitazione al tempio e dal tempio allโabitazione. Essi, e non il Samaritano, sono buoniโ (G. Franzoni).
Il โbuono e il giustoโ รจ lโottemperante, colui che pur di salvaguardare la Legge del suo Dio รจ disposto a trascurare il bene dovuto allโessere umano.
ร colui che conosce il Tempio e le sue liturgie ma disconosce la strada e i suoi frequentatori. Tra i proverbi popolari, deposito ambiguo di ogni conservatorismo, la definizione della persona virtuosa รจ โtutto casa e chiesaโ, mentre per i peccatori si parlerร di โuomo da marciapiedeโ o di โdonna di stradaโ. La strada, o cammino che sia, nei grandi racconti che hanno nutrito la fantasia dellโumanitร rischia di essere sempre uno strumento che conduce da qualche parte e non una espansione dello spazio per connettere realtร diverse.
Gesรน รจ lโuomo che cammina (Ch. Bobin), che vive sulla strada non avendo โluogo dove posare il capoโ (Mt 8, 20). E qui si ferma dinanzi chiunque abbia necessitร di essere rialzato, curato, riabilitato alla propria piena dignitร .
E cosรฌ ogni suo discepolo, chiamato ad essere โcompassionevoleโ e non buono, e tanto meno osservante. Perchรฉ in fondo โdel Samaritano non conosciamo i precedenti; era anche lui un assassino in fuga o era un onesto mercante che tornava da un viaggio di affari? Ma la sua divisa morale รจ probabilmente indifferente rispetto allโatto di compassione compiuto per cui รจ stato portato come paradigma di salvezza.
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Fermandosi accanto al percosso ha corso molti rischi, forse anche quello di essere un giorno rimproverato persino dal suo beneficato, risentito per il fatto di essere stato soccorso da un impuro, ma ha creato la misura di un atto di salvezza non derivante da un ruolo di salvatoreโ (G. Franzoni).
AUTORE: don Paolo Squizzato
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