ยซSeguimiยป, una parola semplice e forte allo stesso tempo, una parola attesa, da cui scaturisce un gesto altrettanto semplice e forte di un uomo. Matteo, seduto al banco delle imposte, svolge il suo lavoro con naturalezza: ormai รจ diventato quasi un automatismo, parte integrante della sua vita. Gesรน si avvicina a questa quotidianitร , ormai strutturata, e propone con semplicitร una nuova via: non irrompe, ma con parole semplici dร a Matteo una nuova occasione.
Il discepolo, da parte sua, si fa trovare pronto, pur essendo immerso nel suo lavoro: coglie subito la chiamata del maestro e si alza per andare dietro a lui. Cosรฌ, allo stesso modo e con la stessaโforteโsemplicitร , Dio viene a cercare ciascuno di noi, senza mai stancarsi, si avvicina a noi sempre, anche e soprattutto mentre siamo presi dalle nostre vite, dalla nostra quotidianitร , dai nostri affanni. Allo stesso tempo siamo anche noi parte attiva della nostra salvezza: come scrive Sant’Agostino, โDio, che ti ha creato senza di te, non puรฒ salvarti senza di teโ; siamo chiamati a riconoscere e ad accogliere la chiamata di un Dio che si propone e non si impone mai.
Per riflettere
Sono attento a riconoscere la voce di Dio tra le mille voci della quotidianitร ? Provo a cercare uno spazio di silenzio durante la giornata per ascoltarLo e ascoltarmi. In quali โautomatismiโ sono incastrato? Imparo a riconoscere ciรฒ che mi blocca per essere pronto ad accogliere la chiamata.
Preghiera finale
O Padre, tu ci fai rivivere nell’Eucaristia
- Pubblicitร -
l’esperienza gioiosa di san Matteo,
che accolse come ospite il nostro Salvatore;
fa’ che possiamo sempre recuperare le nostre energie
alla mensa di colui che รจ venuto a chiamare a salvezza
non i giusti, ma i peccatori,
Gesรน Cristo, nostro Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
(dalla liturgia)
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Elisa e Marco Castrucci
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



