ร bella la semplicitร con cui Gesรน riconosce la fede del paralitico e dei suoi compagni. Lui sta insieme a loro e lรฌย vedeย la loro fede. La legge direttamente nel cuore. Senza troppe formalitร , senza troppi discorsi. Quasi immediatamente.
Ma agli scribi manca questa capacitร di entrare in contatto col cuore delle persone. Sono addestrati al rigore formale della Legge e possono interpretare le parole di Gesรน in una sola maniera: come una bestemmia. Pure loro hanno una paralisi, nel cuore!
E anche a noi capita di fare lโuna e lโaltra esperienza.
Spesso siamo investiti della grazia di una capacitร di empatia e comprensione che riesce a creare un ponte da cuore a cuore. E questo accade tanto piรน quanto piรน abbiamo allenato, come un muscolo, questa capacitร di connessione.
Qualche volta, tuttavia, non riusciamo a creare questa connessione con lโaltro. Ci sono tasti che, se toccati, ci fanno chiudere. A volte basta una parola di troppo, a volte basta un evento che delude le nostre aspettative. In queste occasioni ci indigniamo, ci offendiamo, vediamo lโaltro solo come una minaccia a noi o alla nostra felicitร .
Ma come sempre, presto o tardi arriva qualcosa che ci provoca.
Se facciamo attenzione ai pensieri e alle emozioni che accompagnano il nostro stato dโanimo, ci accorgiamo giร che lโatteggiamento di chiusura non ci fa stare bene, non ci regala gioia. Ci regala al piรน paura, diffidenza, finanche odio. Scurisce le nostre giornate e non dร frutti.
Gesรน che guarisce lโanima e poi il corpo del paralitico, รจ Dio che si fa strada dentro di noi per guarire le paralisi del nostro cuore chiuso. E lรฌ viene per noi lโoccasione di essere grati e gioire, rendere gloria a Dio.
Ettore Di Micco

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



