Sotto la croce sostano alcune donne e il discepolo amato. Nel momento piรน duro e lacerante della vita di Gesรน e della piccola comunitร di uomini e donne che per tre anni lo hanno seguito, solo pochi trovano il coraggio e la forza di rimanere, sapendo di non poter fare nulla.
ร la fine. Ma lo รจ veramente? Nel buio della circostanza piรน oscura, Gesรน rivela altri orizzonti e accade che dove noi vediamo il termine di un progetto si nasconda in realtร la misteriosa feconditร di Dio, la sua โmaternitร โ creatrice che fa nuove tutte le cose, e rinnova le relazioni. Alla madre il Signore consegna il discepolo, a Maria figura di comunitร , di vita che continua. E al discepolo la cura di colei che con il suo โEccomiโ ha permesso lโingresso di Dio nella storia, in carne e sangue.
In Maria madre della Chiesa, titolo della memoria di oggi, si custodisce il ricordo grato della fedeltร e dellโamore di Dio, che ha radici profonde. ร un disegno antico, tessuto nella storia della salvezza, nelle vicende degli uomini e delle donne che ci hanno preceduto, nel loro carico di sfide, di quotidianitร , di lotte e momenti di arresto. ร una trama che si dispiega secondo i ritmi lenti delle biografie umane e delle generazioni che si succedono. Un lento svolgersi che con Gesรน in croce giunge misteriosamente al suo compimento e trabocca nellโeccedenza di acqua e sangue da un costato trafitto e fa nuove tutte le cose, nella comunitร che nasce sotto la croce.

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
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