Commento al Vangelo di oggi
Durante quell’ultima cena che giร aveva il sapore di un addio, Gesรน annuncia con chiarezza l’imminente distacco: un disegno piรน grande lo spinge a dover lasciare le persone che ama e con cui ha condiviso il meglio del suo tempo. Egli รจ ben consapevole della necessitร di un tale distacco e del bene che ne conseguirร , ma non puรฒ fare a meno di provare tristezza, forse giร un po’ di paura.
Dio prova tristezza. L’esperienza umana di Gesรน arricchisce Dio di questa emozione preziosa e allo stesso tempo le dona una grande dignitร . Anche i discepoli provano tristezza, ma questa li porta ad essere talmente preoccupati dell’avvenire, del posto vuoto che la partenza del maestro potrร lasciare, da diventare incapaci di mettersi nei panni di Gesรน; nessuno osa domandargli โDove vai?โ.
La tristezza di Gesรน, invece, squarcia il cuore di Dio lasciandone fuoriuscire tutta la sua misericordia, il suo amore per l’uomo. Gesรน non รจ irrigidito dalla paura, ma riesce ad accoglierla come uno spazio di possibilitร : la possibilitร di fidarsi dell’amore del Padre, che se anche permette ad una sofferenza o ad una disgrazia di toccare i suoi figli, non ritira mai la promessa di una pienezza di vita.
Nei Promessi Sposi, Lucia, costretta a lasciare il suo paese proprio quando stava per ottenere tutto ciรฒ che aveva desiderato, prova grande tristezza nel congedarsi dai suoi monti, dai suoi affetti, dai suoi sogni; ma la celebre pagina manzoniana dell’addio ai monti non si conclude nella tristezza nรฉ nella paura, bensรฌ nella consapevolezza che ยซQuegli che dava a voi tanta gioconditร รจ da per tutto; ed Egli non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una piรน certa e maggioreยป.
Per riflettere
Fidarsi non vuol dire avere certezza che l’amarezza di oggi possa fruttarmi la serenitร di domaniโฆ Quand’รจ l’ultima volta in cui ho avuto paura di fare una scelta o di affrontare una situazione triste e sono riuscito a fidarmi di qualcun altro (un genitore, un amico piรน grande, un educatore)?
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Preghiera finale
Chiunque tu sia,
che, nello scorrere di questo mondo, ti sembra di fluttuare tra marosi e tempeste
piuttosto che camminare sulla solida terra,
non distogliere gli occhi dal fulgore di questa stella,
se non vuoi essere travolto dalle tempeste.
Se insorgeranno i venti delle tentazioni,
se incorrerai negli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella, invoca Maria.
Nei pericoli, nelle paure, nei momenti di dubbio,
pensa a Maria, invoca Maria.
(San Bernardo di Chiaravalle)
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



