Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 18 Maggio 2022

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Dio รจ felice se nella nostra vita portiamo frutti, felice se diventiamo suoi discepoli. Che bello pensare che possiamo rendere felici Dio! Dio, almeno lui, non รจ affatto invidioso di noi, non ci tiene sottomessi, soggiogati, non gioca con i sensi di colpa.

E Gesรน ci ammonisce: per fiorire, per diventare il capolavoro che giร  siamo dobbiamo rimanere innestati in lui come il tralcio รจ unito alla vite. La linfa vitale che riceve la nostra anima proviene da Cristo e da Cristo soltanto. Meditare la Parola, come facciamo ogni giorno, lasciare che illumini la nostra vita, le nostre scelte, ci permette di rimanere vivi, orientati al Padre.

Il rischio, semmai, รจ quello di tagliarci dalla vite, di credere di credere, di avere in noi sufficiente esperienza per farcela da soli, per giocare a fare i discepoli scafati e navigati, incorrendo, noi per primi, nel tragico errore di non avere piรน bisogno quotidiano, vitale, assoluto, della linfa vitale dellโ€™amore di Cristo. Sรฌ, Cristo รจ la mia vita, da lui ricevo nutrimento per crescere e portare frutto.