Commento al Vangelo di oggi
Il brano del Vangelo di Giovanni รจ enigmatico e difficile da comprendere. Giuda esce dal cenacolo per tradire Gesรน e Gesรน lo sa. Possibile che Dio glorifichi chi รจ tradito e sta per essere condannato a morte? Gli uomini sono soliti glorificare i vincitori. Qui siamo di fronte alla glorificazione di una persona che รจ umanamente perdente. Ci aiuta il prosieguo della frase: โE Dio รจ stato glorificato in Luiโ, in Gesรน. Oltre ad affermare una veritร di fede, ovvero la natura umana e divina di Gesรน, anzi, proprio in virtรน di questa veritร di fede, ad essere glorificato a causa del tradimento e della condanna da parte degli uomini รจ Dio stesso.
Perchรฉ, come si legge nel Vangelo di Luca (18, 14) chi si umilia sarร esaltato. Ma non รจ soltanto un farsi umile; รจ soprattutto un amare! Nel consegnarsi al giudizio degli uomini e nell’accettarlo si manifesta, infatti, l’amore di Dio. Un Dio che ci ama e non ci punisce nemmeno quando lo rinneghiamo. Un Dio che non punisce ma accetta di essere punito dagli uomini. ร la glorificazione dell’amore, di un amore che radica nell’umiltร . Ed ecco, quindi, spiegata la conclusione. Proprio nel momento in cui sta per morire, nel momento in cui umanamente si vorrebbe che i veri amici si oppongano alla condanna e insorgano in maniera violenta a difesa di chi รจ ingiustamente condannato a morte, Gesรน ci lascia un comandamento nuovo: che ci amiamo gli uni gli altri. Un comandamento nuovo.
Appunto! Non un comandamento che si aggiunge ai dieci comandamenti di Mosรจ. Ma un comandamento nuovo che li sintetizza e allo stesso tempo li supera. Non piรน โun non fareโ: questo รจ tipico delle leggi umane che vietano e puniscono. Ora ci รจ chiesto di fare: di amare. Se ci limitiamo a non fare difficilmente saremo riconosciuti come discepoli di Gesรน. ร invece da come sapremo amare gli altri โche tutti sapranno che siamo suoi discepoliโ.
Per riflettere
E noi siamo riconoscibili discepoli di Cristo? Pensiamo a quando ci confessiamo. Prendiamo atto e confessiamo la nostra mancanza di amore oppure ci limitiamo a fare riferimento ai dici comandamenti e ai precetti? Siamo realmente consapevoli dei peccati di omissione? Eppure saranno questi il metro di giudizio. (Mt 25, 35–44)
Preghiera finale
Maria,
- Pubblicitร -
che non cessi mai di proporci
tuo figlio Gesรน
come modello di amore da seguire,
che non hai esitato
ad incamminarti verso la cugina Elisabetta
per condividere la gioia della maternitร ,
aiutaci ad essere discepoli di nostro Signore,
attenti ai bisogni del prossimo,
superando il nostro istintivo egoismo.
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



