Il fallimento di una vita! Oggi celebriamo questo: Dio ha fallito secondo gli uomini.
Un fallimento che scaturisce dal dono totale di sรฉ. Il sangue, simbolo di morte, รจ divenuto simbolo di vita, simbolo di dono.
Il sangue รจ il dono della vita di Dio a noi. Da cruento diventa realtร di pace. Non piรน sangue sarร versato senza che tutto sia raccolto da Dio perchรฉ nessuna goccia di vita vada piรน persa.
Sangue dellโuomo, sangue della creazione. Sangue che non ha alcuna riconoscenza, dono di vita che รจ tale perchรฉ dono fatto da Dio allโuomo, perchรฉ dono fatto con gratuitร , perchรฉ dono fatto con unโunica risonanza nellโuomo: quella del fallimento.
Tutto ciรฒ รจ inaccettabile, ma ancor piรน tutto ciรฒ รจ incomprensibile.ย Eppure la croce, che รจ stoltezza per i Greci e scandalo per i Giudei, รจ espressione piรน alta della sapienza di Dio.
Quel Dio che รจ stato venduto come schiavo, il cui prezzo sono trenta monete dโargento, e come schiavo รจ morto. Lui che si รจ fatto schiavo, a nostra insaputa, รจ stato trattato da schiavo divenendo servo in tutto per amore dellโuomo.
Tanti sono i dolori da contemplare, tanti sono i momenti macabri e sadici da passare, ma ciรฒ che siamo chiamati a lasciare entrare nel nostro cuore non รจ tanto questo, quanto invece il dono di amore gratuito che possiamo riscoprire nel dono di Gesรน.
ร il suo sacrificio, non nel senso che rinuncia a qualcosa o cerca il dolore. ร il suo sacrificio nel senso che compie cosa sacra. E la cosa sacra รจ proprio questa: il dono di sรฉ fino alla morte e alla morte di croce.
O ritroviamo questo atto sacro nella passione, oppure diventa solo cosa macabra e di cattivo gusto. Allora sรฌ che i crocifissi dovrebbero toglierli da ogni locale. Ma se รจ dono sacro, allora i crocifissi dovrebbero continuare a riempire le nostre strade, le nostre case, le nostre vite.
Grazie, Signore, perchรฉ non solo ci hai detto che non cโรจ amore piรน grande di questo: dare la vita per i propri amici. Grazie perchรฉ lo hai fatto e hai donato la tua vita per noi.
E non si รจ tirato indietro. Questo il senso della morte di Gesรน: non si รจ tirato indietro.
La croce non รจ un caso. Non รจ un caso il fatto che lui sia stato crocifisso, perchรฉ รจ Lui che non si รจ tirato indietro. Voleva donare la propria vita per tutti, e non si รจ tirato indietro.
Lui che metteva al centro non la Legge ma Dio; Lui che metteva al centro non il rispetto per delle norme ma lโuomo. Lui che cercava il sorriso dei bimbi, Lui che cercava le mani rattrappite. Lui che cercava piedi che non si muovevano piรน e gambe paralizzate. Lui che cercava sguardi persi e volti spenti. Lui che cercava occhi spenti e occhi che cercavano Lui. Lui che cercava carezze e lacrime di donne da condannare, Lui che cercava pietre da lasciare cadere di mano. Lui che cercava โฆ Lui che cercava โฆ non si รจ tirato indietro.
Sapeva che questo suo cercare era percepito come un cercare pericoloso, ma non รจ tornato indietro. Non รจ tornato indietro e non si รจ lasciato fermare. Troppa era la sua passione per lโuomo e per il Padre, da potersi lasciare fermare. Non si รจ lasciato fermare neppure quando lo invitavano a scendere dalla croce: non รจ sceso! ร rimasto fedele sul legno dei malfattori compagno dei silenziati, compagno di chi รจ lontano, compagno dellโabbandonato, compagno di passione quando il cielo si fa buio.
Lui, cuore massacrato, non รจ sceso. Lui cuore squarciato non รจ sceso. Lui cuore rotto, simboleggiato giร dal vaso di nardo rotto da Maria a Betania, non รจ sceso. Il suo cuore si รจ rotto e il profumo di nardo dellโamore di Dio si รจ espando per tutta la casa di Dio, che รจ poi la creazione intera. Ma Lui non รจ sceso e non si รจ tirato indietro. Su tutto e su tutti ha vinto la sua passione per noi umani. Di fronte a tanta passione non ci rimane che fermarci. Fermarci e contemplare il fatto che non รจ vero che non si sa piรน cosa sia lโamore. Fermarci e contemplare che piรน forte della morte รจ lโamore. Non cโรจ morte che tenga. Lui si รจ rotto e da allora il profumo amorevole del cuore di Dio, si espande su tutta la terra.
Il suo cuore si ruppe e con il suo si ruppe il cuore del centurione, il cuore dei soldati, il cuore dei discepoli, il cuore di coloro che vedevano da lontano.
Contemplando il cuore rotto di Gesรน non puรฒ che sgorgare la preghiera di colui che รจ in croce con Lui, di coloro che sono aperti ad andare in croce con Lui perchรฉ anche il loro cuore, rotto, possa espandere il profumo dellโamore di Dio: โRicordati di me, Signore, quando sarai nel tuo regno!โ.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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