p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 10 Marzo 2022

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Credo possiamo cogliere due atteggiamenti dal vangelo di questโ€™oggi sulla preghiera: il fatto che siamo chiamati a fare crescere in noi la fiducia in Dio e il fatto di cogliere quali sono le cose vere da chiedere a Dio. Tutto il resto, che ha la sua importanza, risulta essere secondario.

Dato e non concesso che un padre possa essere buono, dato e non concesso che tutti i padri facciano il bene dei propri figli, dato e non concesso che dare tutto ciรฒ che i figli chiedono perchรฉ cosรฌ se ne stanno buoni sia cosa buona, il Signore ci dice che la bontร  di Dio รจ molto piรน grande.

Non possiamo dimenticare, al riguardo, il fatto che le violenze piรน grandi avvengono allโ€™interno delle nostre famiglie, non allโ€™interno delle parrocchie come vorrebbero farci credere. Solo che un prete che sbaglia fa molto piรน clamore che un padre o una madre. Ma non mi interessa tanto il paragonare chi รจ piรน bravo o chi รจ piรน buono, quanto invece cogliere il fatto che non possiamo dare per scontata la bontร  di un genitore, come non possiamo dare per scontato il nostro credere alla bontร  di Dio.

Ma non รจ di questo di cui voglio parlare quanto invece del fatto che siamo chiamati a sentirci in cammino nella nostra crescita nella fiducia di Dio. Il chiedere un pezzo di pane รจ cosa buona, ma รจ soprattutto cosa che deve scaturire dalla bontร  del cuore solidale dellโ€™uomo. Un cuore troppo spesso chiuso e inaridito. Per questo รจ importante che noi cresciamo nella fiducia nella bontร  di Dio ma anche nel fatto che noi impariamo a scegliere ciรฒ che รจ veramente buono chiedere e ciรฒ che fa crescere me e il mio rapporto con Dio e col prossimo.

รˆ difficile soddisfare tutte le richieste che un figlio ci fa al giorno dโ€™oggi. Ma non รจ questo il punto. Non lo รจ perchรฉ รจ la cosa piรน facile e piรน banale che vi sia soprattutto se vissuta come un modo per farlo smettere di rognare e per accontentarlo. Cosรฌ รจ contento, ci diciamo, ma soprattutto perchรฉ cosรฌ appariamo come dei buoni padri e delle buone madri. E questo รจ uno degli strumenti ricattatori che i genitori mettono in atto, e che i figli mettono in atto, quando in famiglia non vi รจ sintonia: vi รจ divisione.

Cosa chiedere a Dio se non la sapienza del cuore? Cosa chiedere con insistenza a Dio se non la capacitร  di cogliere ciรฒ che รจ bene e ciรฒ che bene non รจ? Cosa chiedere a Dio se non di ritrovare il senso della vita? Una richiesta fatta non per me, ma per lโ€™umanitร , per noi: perchรฉ Lui รจ il Padre Nostro, non il Padre mio.

Cosa chiedere a Dio se non la grazia di non perderci nel guardare la pagliuzza nellโ€™occhio del fratello per dimenticarci di guardare la trave che รจ nel nostro? Cosa che sarebbe saggia perchรฉ la mia trave รจ il luogo dove posso giocare la mia capacitร  di relazione.

Cosa chiedere con insistenza a Dio se non il desiderio di entrare dalla porta stretta, quella che รจ buona e bella, lasciando cadere gli abbagli che ci inducono a ricercare lโ€™entrata larga, quella comoda? Il difficile non puรฒ essere motivo per non scegliere una via, ciรฒ che dovrebbe indurci a scegliere una via dovrebbe essere la bontร  e la veritร  di quella via.

Cosa chiedere a Dio se non la libertร  di non cedere allโ€™abbaglio e allโ€™attrazione dei falsi profeti che affollano le nostre giornate nei talk show o negli oroscopi di ogni genere, o nei salotti dei maghi, o sulle false tavole di negoziati e nelle illusioni di medicine di ogni genere fatte solo per creare mercato e non salute?

Che cosa chiedere a Dio se non il fatto di potere crescere il nostro albero bene, che possa dare frutti buoni, che non rincorra lโ€™illusione che la nostra fede la si possa giocare nella quantitร  di volte in cui noi diciamo โ€œSignore, Signoreโ€, ignorando ogni bellezza di una relazione di amore con Dio?

Che cosa chiedere con insistenza a Dio, se non la grazia di potere fondare la casa della nostra vita sulla roccia della sua parola e sulla roccia della sua sapienza del dono della croce, che รจ stoltezza per il mondo?

Che cosa chiedere a Dio se non la grazia di potere cogliere ciรฒ che noi vorremmo gli altri facessero a noi, facendo sรฌ che il cogliere questo desiderio possa diventare nostro impegno vitale nellโ€™accostare i fratelli che incontriamo ogni giorno?

Che cosa chiedere con insistenza se non questa saggezza del cuore, se non questa sanitร  dellโ€™animo, prima della salute, prima delle cose, prima delle ricchezze, prima di un esame che possa andare bene, prima di โ€ฆ queste cose possiamo anche chiedere, ma se vogliamo crescere nella vita non solo non possiamo dimenticarci delle prime, ma le prime devono diventare sempre piรน prime ed assolute.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM