Ci sono segni e segni. Quelli che chiediamo con insistenza affinchรฉ Dio batta un colpo. Una sorta di manifestazione di esistenza (Dio se esisti fai che) normalmente urgente quando qualcosa nella nostra vita non funziona o temiamo possa andare male.
Richiesta legittima, abbastanza, a patto che sia rivolta ad un Padre e non a un despota da corrompere. E poi ci sono i segni che Gesรน stesso ci ha donato, la Parola, la predicazione, i segni efficaci della grazia che per noi cristiani sono i sacramenti.
I segni che chiediamo ricattando Dio, manifestando una visione della fede ancora acerba e superstiziosa, lo dice il Signore, non vengono nemmeno ascoltati. Perchรฉ sbagliano indirizzo. I segni che impariamo a cogliere, come la saggezza di Salomone o la predicazione del pavido Giona, invece, diventano opportunitร per spalancare il cuore allโaccoglienza di Dio.
E di segni questa quaresima trabocca, non ve ne accorgete?
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