p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 7 Marzo 2022

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La santitร  รจ dono di Dio! รˆ Lui il โ€œPadre veramente santo, fonte di ogni santitร โ€ che invochiamo allโ€™inizio della preghiera eucaristica. Santitร  invocata come Spirito che scende su di un pezzo di pane perchรฉ diventi corpo di Cristo, strumento di salvezza.

รˆ unione fra umano e divino. La santitร  รจ chiamata a incarnarsi come dono di Dio nel quotidiano, nellโ€™umano, nel profano, sui marciapiedi delle nostre strade. La santitร  รจ un pezzetto di pane donato ai fratelli. La santitร  non รจ legata ai luoghi sacri, ai sacelli e agli eremi, ai sagrati e alle cattedrali. Quelli sono luoghi sacri, circondati da mura sacre e da porte ben sbarrate. La santitร  non la si gioca lรฌ. La santitร  la si gioca sui marciapiedi, anche sui marciapiedi abitati dalle nostre sorelle della notte.

La santitร  รจ un pezzetto di pane; la santitร  รจ un bicchiere di acqua; la santitร  รจ un pezzo di stoffa che diventa vestito, riparo per chi ha freddo; la santitร  รจ una visita a chi non รจ visitato da nessuno perchรฉ in carcere o perchรฉ in un letto di ospedale senza piรน alcun barlume di un ben dellโ€™intelletto.

Sarebbe bello potere usare questo brano di vangelo come giustizia di Dio che prima o poi arriva, soprattutto su coloro che non amano i poveri, che rifiutano gli stranieri, che si assurgono ad unica cultura morale ed economica del mondo intero. Mi piacerebbe potere spazzare via tutta questa feccia umana con la mano vendicativa di Dio.

Anche a me, che piacerebbe tanto tutto questo, Dio chiede accoglienza. Accoglienza quotidiana e umana santificata dal suo dono di amore. Anche loro sono assetati e affamati di amore di Dio; anche loro soffrono di una nuditร  morale che fa battere i denti anche in piena estate; anche loro sono senza barlume di buon senso; anche loro sono carcerati nelle loro rigide affermazioni neganti ogni umanitร  e ogni possibilitร  di ospitalitร  verso chiunque non sia della loro razza o, peggio ancora, del loro paese, della loro nazione.

Sia ai giusti come agli ingiusti viene chiesta la stessa cosa e sia i giusti come gli ingiusti pongono la stessa domanda: quando mai Signore รจ avvenuto questo? Quando ti abbiamo fatto e quando non ti abbiamo fatto questo? Dove eri tu?

Non certo sullโ€™altare o allโ€™interno di una Chiesa. Non certo in una azione preconfezionata e prestabilita. Non certo in un programma di intervento dove ci entri solo se hai certi requisiti e dimostri un certo merito. No, il Signore non รจ in questi interventi. Il Signore รจ nel povero, non nei nostri programmi per i poveri.

Perchรฉ lโ€™amore cโ€™รจ ed รจ vero solo se non รจ condizionato da unโ€™azione meritoria. Lโ€™amore cโ€™รจ solo quando compiamo unโ€™azione buona senza quasi che ce ne accorgiamo. Lโ€™amore difficilmente si esprime nei nostri interventi caritas. Troppo giudizio verso i poveri. Troppa supponenza nel definire noi i buoni e loro i profittatori. Come se noi non fossimo i veri profittatori di una ricchezza donata dal Padre per tutti i suoi figli e da sempre tolta a coloro che sono piรน deboli.

Siete santi se sarete umani, ci dice il Signore. Il dono di santitร  che viene dal Padre sarร  accolto se saremo umani, se saremo donatori di pane e di acqua, cosรฌ, senza che ce ne accorgiamo. Solo se col cuore diremo: โ€œnon lโ€™ho fatto appostaโ€.ย  Solo se il piรน piccolo sarร  al centro del nostro sguardo e della nostra attenzione. Solo se perderemo la testa per chi non puรฒ darmi indietro nulla. Solo se faremo sedere ai posti dโ€™onore i poveri e non i ricchi, nelle nostre adunanze. Solo se i ricchi che ci sganciano delle buone somme di caritร  saranno trattati come dei poveracci che ci donano il superfluo, e le povere vedove che ci donano due spiccioli saranno al capotavola delle nostre assemblee, ai primi posti nelle nostre assemblee, come i veri maestri di santitร , come i veri santi dei nostri giorni.

Gente piccola che dona poco, gente povera che non pretende alcun ringraziamento perchรฉ il donare tutto quello che hanno per vivere sembra loro la cosa piรน naturale di questo mondo. Cosa senza merito, cosa umanissima, cosa da marciapiede.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM