Luca sta narrando guarigioni a opera di Gesรน, che ha appena sanato un uomo dal corpo paralizzato e se ne trova di fronte un altro che ha il corpo perfettamente funzionante ma lo spirito paralizzato. Le ferite e i blocchi superficiali sono facili da notare, tutto ciรฒ che invece affligge il nostro intimo fatica a emergere e diventa complicato prendersene cura. Ci vuole qualcuno che sappia cogliere la sofferenza che si nasconde sotto il velo esteriore, magistralmente adornato dal nostro ego.
Levi porta un nome tipico della casta sacerdotale, ma la vita che conduce รจ ben lontana dallโessere al servizio di Dio. Non conosciamo lo stato dโanimo di questโuomo quando viene chiamato, tuttavia colpisce la velocitร con la quale risponde a Gesรน: un incontro decisivo che avviene durante quella quotidianitร che spesso rende banale il male del quale ci facciamo promotori o del quale siamo partecipi. Forse Levi giร da tempo stava riflettendo sui motivi che lo spingevano a tradire il suo stesso popolo, schierandosi dalla parte dellโoppressore per seguire il proprio tornaconto personale.
Tra le esperienze piรน significative e feconde che possiamo sperimentare cโรจ quella di sentirsi guariti e liberati da un male che ci tormentava. La gioia di Levi infatti si traduce in una grande festa che gli permette di condividere le sue ricchezze anche con coloro che ancora non sono stati raggiunti dal soffio liberante dello Spirito. ร davvero bello vedere come Gesรน, destinatario del banchetto offerto, non si metta alla porta per controllare se gli invitati siano degni di partecipare o meno. Non baratta la conversione con il cibo e la gioia dello stare insieme. Non si mette al centro. In casa di Levi cโรจ spazio per tutti: sani e malati festeggiano insieme la liberazione di Levi. Da questo tipo di festa ci si puรฒ solo autoescludere ed รจ il caso dei farisei. Sono gli unici infatti ad avere il cuore ancora troppo indurito per poter abbracciare quellโumiltร che, rifiutando la condanna, spalanca le porte alla misericordia.
Fabrizio Barbieri

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



