La nostra miseria รจ la porta attraverso sui Dio entra nel nostra cuore
Nel vangelo di Luca le beatitudini sono quattro e vengono opposte a quattro annunci di sventura. Bisogna subito notare che la beatitudine non รจ una gioia passeggera, bensรฌ profonda: il beato รจ un sapiente, รจ una persona che ha imparato lโarte di vivere.
Queste beatitudini raccontano una sorta di viaggio alla scoperta delle potenzialitร nascoste nelle parti piรน povere della nostra vita. Scopriamo quindi che la felicitร passa dallโaccogliere condizioni che generalmente rifiutiamo e allontaniamo dalla nostra vita, ma che liberano la potenza di Dio, unโopera, una sorpresa, la sua irruzione nella nostra vita.
ยซBeati voi, che ora avete fameโฆ che ora piangeteโฆ ma guai a voi, ricchi, perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazioneโฆ che ora siete saziโฆ che ora rideteยป. Tutto si decide su come โstate oraโ, in questo preciso momento, e se siete ben messi, guai a voi. Questo suona irritante, quasi fosse una colpa star bene.
Si capisce meglio da come prosegue Gesรน nel discorso: ยซMa a voi che ascoltate, io dicoโฆยป. Questa parola รจ salvifica per chi lo ascolterร . E chi รจ che ha desiderio di ascoltare? Chi ha fame di qualcosa: รจ questo il discrimine! Gli darร retta chi รจ povero, chi ha fame, chi sta piangendo. Perchรฉ un ricco ha giร la sua consolazione e non ha dunque stimoli nรฉ probabilmente voglia di ascoltare il predicatore in questione.
Ecco allora il paradosso: la felicitร di Cristo non รจ disponibile per chi ha la pancia piena. Chi รจ sazio e divertito รจ sbadato e appagato, non si rende conto della propria tiepidezza e delle trappole che lo aspettano. ยซLโuomo nella prosperitร non comprende, รจ come gli animali che perisconoยป (Sal 48,13).
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In noi dunque cโรจ una parte povera, ci sono lacrime, cโรจ qualcosa di incompleto e carente; e questa miseria รจ la porta dโingresso del Salvatore. La preghiera entra per lo squarcio dโincompletezza che ci portiamo dentro e la percezione della nostra insufficienza รจ la nostra povera veritร .
Sotto il punto di vista spirituale la nostra miseria รจ il nostro punto di forza, lo spazio in cui Dio puรฒ agire nella nostra vita. Eppure noi odiamo le nostre povertร โฆ Lโesperienza conferma che cercare di parlare al tronfio, al soddisfatto, al potente che รจ in noi risulta una battaglia persa.
ยซPrima della rovina viene lโorgoglio e prima della caduta cโรจ lโarroganzaยป (Proverbi 16,18).
Una frase che corrisponde a veritร .
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli



