Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 4 Febbraio 2022

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โ€œNon ti รจ lecito tenere con te la moglie di tuo fratelloโ€ dice Giovanni a Erode. Malgrado la violenza delle catene e dellโ€™odio di Erodiade continua a dire le parole della Torah. Il libro del Levitico afferma: โ€œnon scoprirai la nuditร  di tua cognata: รจ la nuditร  di tuo fratelloโ€ (Lv 18,16). Giovanni รจ fedele allโ€™insegnamento della Torah che ha a cuore la dignitร  e il rispetto di ogni essere umano per mezzo di norme concrete. Nella libertร  o nella prigionia, nel successo come nella prova, Giovanni persevera nel predicare le parole della Torah (era un uomo giusto e santo riconosce Erode) senza timore per la propria vita. Egli denuncia lโ€™atteggiamento ingiusto del re.ย 

Nella sua libertร  interiore Giovanni โ€œnon ha soggezione di alcuno, รจ veritiero e insegna la via di Dio secondo veritร โ€. รˆ cosรฌ che gli erodiani dissero di Gesรน di cui Giovanni fu maestro (cf. Mt 22,16). Giovanni resta saldo, accettando di attraversare la persecuzione piuttosto di rinnegare la propria vocazione: essere voce della Parola di Dio. E ne subisce le conseguenze.

Lui che ha rinunciato al potere religioso (avrebbe potuto essere sacerdote come Zaccaria suo padre) si ritrova in balia del delirio di onnipotenza e di concupiscenza di Erode: โ€œla ragazza danzรฒ e piacque a Erode che le disse: chiedi mi quello che vuoi e io te lo darรฒโ€. La giustizia di Giovanni rivela lโ€™ingiustizia dei potenti di questo mondo. Lโ€™insegnamento della Torah conosciuto come โ€œi dieci comandamentiโ€, nella sua sapienza divina che conosce il cuore umano, ammonisce lโ€™ascoltatore affinchรฉ non ceda al peccato accovacciato davanti alla sua porta (cf. Gn 4-7): โ€œNon desidererai la moglie del tuo prossimo, non pronuncerai invano il nome del Signore, non uccideraiโ€ฆโ€ (Es 20,2-17). Cosรฌ vediamo il delirio di onnipotenza di Erode nel tentare di appropriarsi persino la figlia della moglie di suo fratello, nel giurare piรน volte e nellโ€™ uccidere Giovanni.ย 

Possiamo chiederci: da dove vengono la prepotenza e il sentimento di onnipotenza se non dalla percezione inconscia della propria schiavitรน interiore? รˆ una reazione allโ€™inconsistenza interiore. Erode รจ schiavo della concupiscenza sessuale. รˆ schiavo dellโ€™illusione del potere assoluto del quale la Torah mette in guardia: โ€œNon avrai altri dรจi di fronte a meโ€ (Es 20,3). รˆ schiavo della paura di perdere la faccia davanti ai commensali a causa dei giuramenti: โ€œNon pronuncerai invano il nome del Signoreโ€ (Es 20,7). Vediamo cosรฌ quanto la Legge, la Torah, guidi il credente verso una strada di salvezza da sรฉ stesso. La relazione con il Signore attraverso lโ€™adesione libera ai suoi comandamenti gli dร  la consistenza di figlio o figlia del Padre. La via scelta e percorsa da Giovanni, compresa e portata a compimento da Gesรน รจ via di liberazione da paure e schiavitรน, via feconda che continua ancora a dare vita ad ogni generazione di credenti; invece gli โ€œErodiโ€ di turno, nella loro stessa prepotenza restano sterili.

ย โ€œI giusti che muoiono sono nella mano di Dio, agli occhi degli stolti sono considerati dei morti ma essi sono nella pace per sempreโ€. (Sap 3,1-9).

sorella Sylvie


Fonte

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