Me la immagino la ragazza di Nazaret mentre ancora intenta a capacitarsi di quello che le era accaduto โ chissร , poi, se si sarร mai capacitata di essere stata ritenuta degna di divenire la Madre del Signore โ si ritrova abitata dalla fretta per raggiungere unโanziana parente della quale le era stato detto che portava in grembo un bambino. Da non credere. Chiunque di noi avrebbe deciso di restarsene comodo nella sua casa, preso dalle proprie occupazioni. Come puรฒ metterti in cammino qualcosa che va contro il dato di realtร ? Ben altro a cui pensare che dar retta a un angelo, a una intuizione, cioรจ, che ti dice che la vita non รจ mai impossibile. Quanti le avranno sconsigliato quel viaggio: una imprudenza in quello stato.
E ciononostante in cammino. La contempliamo cosรฌ la ragazza di Nazaret. In cammino, abitata da un credito di fiducia: nulla รจ impossibile a chi crede.
Che cosa stava accadendo se una vergine si ritrovava incinta e una anziana gravida quando ormai una legge naturale avrebbe impedito un simile evento? Me la immagino cosรฌ la ragazza di Nazaret, pensierosa e โ perchรฉ no? โ affaticata, proprio come accade ad una donna incinta che mentre incede ha bisogno di fermarsi per prendere fiato. Me la immagino anche timorosa che qualcosa potesse minacciare quella gravidanza, proprio come accade ad una donna incinta.
E ciononostante in cammino.
Si ritrovava a pensare al suo Dio, a quel suo strano modo di guidare gli eventi mentre chiedeva disponibilitร allโimpossibile per potersi far strada nella storia degli uomini. Ripensava allo sguardo di Dio, a quello sguardo che non si fissa su ciรฒ che abitualmente guarda lโuomo il quale si ferma allโapparenza e tutto misura a partire da questo metro. No. Lo sguardo che le riecheggiava dentro era lo sguardo di chi dร voce e fa spazio allโirrilevante: ha guardato lโumiltร della sua serva. E forse ripensava ancora alla differenza che cโรจ tra ostentazione e ostensione, tra il rigonfiamento dellโarroganza e quello tenero di chi prova a far spazio alla vita.
E ciononostante in cammino.
In cammino: รจ la consegna che viene fatta a noi oggi. Sembra quasi che per lโevangelista Lc la strada sia il luogo piรน importante in cui Dio si rivela. Chi davvero ha fatto esperienza dello Spirito di Dio nella sua vita, si mette in cammino e solo chi รจ in cammino รจ capace di intuire e di accogliere ciรฒ che lo Spirito suscita nella sua esistenza. In cammino perchรฉ ci si apre a un progetto che ti supera.
Credo conosciamo tutti la pena di quando lโannuncio del vangelo finisce per morirci dentro, quando magari girovaghiamo dimenticando di aver ricevuto un evangelo, una notizia di gioia, quando non ricordiamo piรน che Dio ci ha visitati, fossโanche per un solo istante, non importa. E allora la vita, anche la vita cristiana, diventa recita di un copione prestabilito. Non cosรฌ per Maria che non recita ma inventa, crea, dischiude nuove opportunitร . Tanto รจ vero che accade lโimprevedibile. Il suo passaggio suscita commozione ed esultanza: appena la voce del tuo salutoโฆ il bambino ha esultato di gioia.
Appena la voceโฆ รจ bastato il tono della voce, non un discorso, la voce. Puรฒ bastare quella, il tono con cui dici le cose, il modo in cui proponi. E ripenso ai miei, ai nostri passaggi, ai miei, ai nostri saluti, alla mia, alla nostra voce: cosa suscitano?
Lโincontro tra le due donne diventa una vera e propria Pentecoste: Elisabetta fu piena di Spirito Santo. Quando un volto sfiorรฒ lโaltro nellโabbraccio accadde lo Spirito. Lโabbraccio una nuova Pentecoste: e ripenso ai miei, ai nostri abbracci. Cosa suscitano? Lโincontro: unโesperienza allโinterno della quale si tocca con mano ciรฒ da cui siamo abitati. Che bello averti incontrato!, riconosciamo talvolta, a voler testimoniare la bellezza di un incontro e la dolcezza di uno sguardo.
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AUTORE: don Antonio Savone
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