A questa domenica รจ dato il nome Gaudete, lโincipit (la prima parola) del testo della messa nel rito romano. Di tale testo il primo elemento รจ lโantifona dโingresso ossia lโintroito, che in latino comincia con la frase โGaudete in Domino semper: iterum dico, gaudete. Dominus enim prope estโ: in italiano, โRallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore รจ vicino.โ
Si tratta di una citazione di Paolo dalla Lettera ai Filippesi (4,4-5), anticipa la gioia del Natale che si avvicina.
Al tempo di Gesรน il popolo di Israele era in attesa del Messia. Proviamo allora a calare questa attesa nella nostra vita quotidiana, nel nostro tempo, in questo tempo che appare cosรฌ complicato. Quale Salvatore, quale salvezza ci attendiamo, quale Messia unto di Dio? Chiediamoci anche quale importanza ha questa attesa per la nostra vita? Se veramente vi รจ unโattesa.
Cโรจ unโattesa per essere liberati da questo virus che assieme ad errori e ad una scienza che dร le risposte che riesce per esserne liberati, in quanto imperfetta. Cโรจ unโattesa per tanti poveri che ci sono nel mondo, ma anche in una realtร vicina, vicinissima a noi; per chi sta perdendo il posto di lavoro e il regalo che troverร sarร una lettera di licenziamento, per tante famiglie che non sanno come arrivare alla fine del mese โฆ attese.
Di fronte a queste attese come rispondiamo noi cristiani che non dovremmo essere per abitudine, fermi bloccati, adopero una parola forte: infruttuosi. Eppure Gesรน ci dice che dobbiamo portare frutti. (Gv 5,1-8)
Riflettiamo: cosa significa portare frutto?
Nel nostro tempo lโesperienza religiosa puรฒ essere anche considerata insignificante, con tutto il rispetto e lโamore che vogliamo anche per chi ha difficoltร a credere e i non credenti. Il contesto che viviamo ci porta a soffermarci ad altri bisogni, ad altre necessitร , che perรฒ non prendono mai sul serio ciรฒ che conta per lโuomo, le domande fondamentali che ormai nessuno si fa: chi sono, da dove vengo, dove andrรฒ dopo questa esperienza umana, terrena. Si puรฒ dire che lโuomo oggi viva piรน di pancia che di cuore. Gesรน invece intercetta lโuomo con il cuore in una relazione di amore e di amicizia, bisogna verificare se anche noi viviamo la stessa relazione, I frutti di questa relazione rendono la nostra vita piena di gratitudine anche quando non tutto va per il verso giusto. Anche quando facciamo la nostra esperienza nellโ essere impotenti: โSenza di me non potete fare nullaโ dice Gesรน . (cfr. Gv 15, 1-8).
Ecco allora la domanda che viene rivolta al Battista: ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป Come vivere il tempo dellโattesa non solo in Avvento, ma nel tempo che รจ la nostra vita.
Giovanni dร delle indicazioni molto chiare, precise.
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Prima indicazione: ยซChi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettantoยป. Cercare di liberarsi dallโattaccamento alle cose e dal desiderio materiale di avere. Al contrario condividere, saper donare, ma soprattutto sapere farsi dono con gli altri e per gli altri, combattendo quellโ egoismo che mina la capacitร di amare dei nostri cuori. Questo รจ il primo cambiamento : โfacendo del tempo che viviamo il tempo del bene e della gratuitร dellโ amore.
Seconda indicazione: ยซMaestro, che cosa dobbiamo fare?ยป. Ed egli disse loro: ยซNon esigete nulla di piรน di quanto vi รจ stato fissatoยป. ร la risposta che Giovanni dร ai pubblicani. Chi era il pubblicano?
Si trattava di una specie di doganiere incaricato di raccogliere i diritti di pedaggio a nome del governo romano. Vi era un capo e dei subalterni che facevano riferimento a lui. Un lavoro apparentemente normale se non fosse per il fatto che la presenza dei romani non era esattamente una cosa gradita alla popolazione locale. Essi erano odiati per la loro scelta di stare dalla parte degli invasori, e anche perchรฉ con questo lavoro tenevano una parte dellโestorsione per sรฉ. Erano per questo considerati dei โvendutiโ, al pari delle prostitute. Occorre che noi ci chiediamo qual รจ la qualitร del nostro lavoro, se รจ onesta oppure no. Possiamo anche aggiungere quando sono fuori dalla Chiesa mi uniformo agli altri e al loro modo di pensare fino anche ad arrivare a non svolgere correttamente e onestamente il mio lavoro?
Terza indicazione: ยซE noi, che cosa dobbiamo fare?ยป. Rispose loro: ยซNon maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre pagheยป. Sono dei soldati a cui viene detto questo. Viene proposta loro una nuova forza, pur nel loro ruolo, che รจ quello della mitezza, del bandire lโarroganza di considerare sempre la persona.
Giovanni poi annuncia: viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.
La venuta di questo piรน forte diventa il motivo della nostra gioia perchรฉ ci indica una via in cui realizzare questi cambiamenti, queste proposte, รจ una via possibile. Un cammino che dura una vita, ma un cammino pieno di speranza certi che โil piรน forteโ viene e viene sempre.
Avvento tempo di attesa, ma anche di gioia per tutti, prima di tutto per noi cristiani, ma anche per ogni persona di buona volontร . Vorrei concludere con le parole di Papa Giovanni XXIII : โLasciare una buona impressione anche nel cuore di un birbante, mi pare un buon atto di caritร che, a suo tempo, porterร benedizioneโ
Deo gratias, qydiacdon
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