Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 29 Novembre 2021

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LUNEDรŒ 29 NOVEMBRE โ€“ I SETTIMANA DI AVVENTO [C]

ยซSignore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma diโ€™ soltanto una parola e il mio servo sarร  guarito ยป.

Un centurione si presenta a Gesรน e non chiede esplicitamente la guarigione del suo servo. Gli descrive invece la condizione del servo. Lui chiede descrivendo. Lui prega scongiurando, implorando. Scongiura e implora, manifestando in quale stato versa il suo servo: โ€œGiace in casa paralizzato e soffre terribilmenteโ€. Ogni cuore ha la sua preghiera. Cโ€™รจ una preghiera per ogni cuore. Tante sono le forme della preghiera, quanti sono gli uomini che pregano secondo veritร . La nostra saggezza pastorale รจ quella di far sรฌ che ogni preghiera sia vera nella sostanza. Le forme lasciamole allโ€™uomo e al suo cuore. Spesso combattiamo le forme, mentre lasciamo nella falsitร  lโ€™essenza stessa della preghiera.

Gesรน sa qual รจ il desiderio di questo centurione, perchรฉ sa qual รจ il grande amore di questโ€™uomo per il suo servo. Il centurione non prega per se stesso. Prega invece per un suo servo. Non prega perchรฉ il servo gli serve sano. Questo sarebbe puro egoismo. Prega perchรฉ vede il suo servo nella grande sofferenza. La preghiera mai potrร  dirsi vera, santa, giusta, quando cerchiamo qualcosa per gli altri, perchรฉ gli altri ci servono. La preghiera รจ santa e giusta se cerchiamo per gli altri solo per amore per gli altri. La preghiera per gli altri deve essere il piรน grande gesto di caritร , di misericordia, di compassione, di pietร . Possiamo anche cercare per gli altri quando il bene degli altri ritorna in nostro favore, ma solo perchรฉ una gloria piรน grande possa sempre salire al Signore. In questo caso non รจ per un bene per la nostra persona, ma รจ per un amore piรน grande verso i fratelli e verso Dio e questo amore deve passare necessariamente attraverso noi. Il fine della preghiera deve essere sempre la caritร , lโ€™amore; puรฒ essere anche un amore piรน grande che deve passare attraverso noi e che non potrebbe passare senza la grazia che chiediamo al Signore per gli altri.ย  Gesรน ascolta il cuore del centurione e gli risponde: โ€œIo verrรฒ e lo curerรฒโ€.ย  Vengo con te, me lo presenterai ed io lo curerรฒ.ย  Questa la promessa di Gesรน al Centurione.

Umiltร  e fede piรน grandi di queste che manifesta il centurione non esistono. Il centurione vede la grandezza di Cristo. Lo vede in tutto simile a Dio. Lo chiama: Signore. Nel contesto postโ€“pasquale sappiamo qual รจ il vero significato di : โ€œSignoreโ€.ย  Vede anche la sua pochezza, la sua nullitร , il suo niente. Egli non si sente degno di accogliere nella sua casa il Signore. Ma cosa piรน sorprendente, sa che per Gesรน รจ sufficiente che dica una sola parola perchรฉ il suo servo riacquisti la perfetta sanitร . Questโ€™uomo vive di perfetta conoscenza di se stesso e di Cristo Gesรน: il niente dinanzi al Tutto, lโ€™uomo dinanzi a Dio, il servo dinanzi al Signore. Il Tutto, Dio, il Signore puรฒ anche agire per comando, per via indiretta. Questโ€™uomo รจ un soldato che puรฒ comandare. รˆ un soldato sopra gli altri. Lui non fa sempre le cose di persona. รˆ sufficiente che dia un ordine perchรฉ le cose si facciano. Gesรน ha tutto il mondo cui puรฒ comandare. Il visibile e lโ€™invisibile sono sotto il suo governo. รˆ sufficiente che Gesรน dica un parola e tutto obbedisce al suo volere.

Se si puรฒ fare con una parola, non cโ€™รจ neanche bisogno che Gesรน si sposti per andare in casa sua. Doppia รจ quindi la motivazione: Per ragioni di umiltร . Contemplando lโ€™altezza divina di Cristo lui si vede non degno di accogliere nella sua casa il Signore. Per ragioni di fede. A Gesรน basta comandare e tutto ciรฒ che esiste, nessuna cosa esclusa, obbedisce prontamente ad ogni suo desiderio, ordine, ingiunzione. Grande รจ lโ€™altezza, la profonditร , la larghezza, la lunghezza divina di Cristo Gesรน. Misurando le profonditร  di Dio che non possono in alcun caso essere misurate, รจ giusto che prendiamo coscienza del grande amore con il quale Dio ci ha amati: non solo ci ha creati, per la nostra redenzione eterna si รจ fatto uomo. Non solo si รจ fatto uno di noi, per noi si รจ lasciato inchiodare sul legno della croce. Per noi รจ morto, al posto nostro. Dovremmo riflettere su questa eterna veritร . Noi ancora non abbiamo compreso il grande mistero dellโ€™incarnazione. Il Signore ci conceda questa grazia.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 8.5-11

Entrato in Cafร rnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: ยซSignore, il mio servo รจ in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmenteยป. Gli disse: ยซVerrรฒ e lo guarirรฒยป. Ma il centurione rispose: ยซSignore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma diโ€™ soltanto una parola e il mio servo sarร  guarito. Pur essendo anchโ€™io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: โ€œVaโ€™!โ€, ed egli va; e a un altro: โ€œVieni!โ€, ed egli viene; e al mio servo: โ€œFaโ€™ questo!โ€, ed egli lo faยป. Ascoltandolo, Gesรน si meravigliรฒ e disse a quelli che lo seguivano: ยซIn veritร  io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande! Ora io vi dico che molti verranno dallโ€™oriente e dallโ€™occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarร  pianto e stridore di dentiยป. E Gesรน disse al centurione: ยซVaโ€™, avvenga per te come hai credutoยป. In quellโ€™istante il suo servo fu guarito.

Gesรน vede il centurione come il solo che possiede una fede cosรฌ vera, perfetta, integra, santa. Lui รจ un pagano. Neanche i figli di Israele possiedono una fede cosรฌ pura. Non la possiedono perchรฉ Gesรน non lโ€™ha trovata. Se Gesรน non lโ€™ha trovata, essa non esiste nei loro cuori. Un pagano diviene cosรฌ maestro per i โ€œpossessoriโ€ della fede vera nellโ€™unico Dio e Signore. Un pagano insegna ai credenti la vera veritร  su Cristo Gesรน. Il mistero della grazia di Dio valica sempre i confini angusti stabiliti dalla religione. La grazia di Dio non ha confini. Il confine della grazia รจ il cuore dellโ€™uomo. Dovunque cโ€™รจ un cuore, lรฌ cโ€™รจ spazio per tutta la grazia di Dio. Se siamo capaci di cogliere le profonditร  di un cuore, liberi da ogni pregiudizio, sapremo anche vedere Dio lร  dove veramente Lui opera ed agisce. Ognuno personalmente รจ chiamato ad approfondire questo mistero. Nessuno si deve trincerare nel suo piccolo mondo, o in quelle veritร  fossilizzate nella sua mente che non danno salvezza.

Gesรน apre ora gli angusti confini, allarga gli orizzonti della piccola fede del suo popolo. Lo invita a guardare lontano, molto lontano. Gli chiede di vedere i popoli che dallโ€™oriente e dallโ€™occidente, da ogni direzione, sarebbero venuti alla vera fede, alla stessa fede professata ora dal centurione. Per questa fede professata, fede larga, spaziosa, libera, fede aperta alla pienezza della veritร , fede che sa leggere dentro il mistero di Cristo Gesรน, molti pagani avrebbero fatto parte eternamente del regno dei cieli. La via per appartenere al regno รจ la fede vera. Questa fede vera tutti la possono ricevere. Essa รจ per ogni uomo. Non si appartiene al regno per nascita, per discendenza, per razza, per tribรน, per nazione, o per qualsiasi altro motivo che viene dalla terra. Si appartiene al regno per fede e questa fede discende direttamente da Dio come sua purissima grazia. Questo il popolo del Signore deve sapere. Sapendolo, si puรฒ aprire alla grande novitร  che Dio si sta accingendo a compiere per lโ€™umanitร  intera. Questa veritร  vale sempre, sino alla consumazione dei secoli.ย  Questa veritร  potrร  sempre rompere gli angusti confini del cuore governato da una fede angusta, povera, piccola, triste. Urge riflettere e meditare molto.

Perchรฉ i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarร  pianto e stridore di denti? Perchรฉ la loro fede รจ fondata sulla carne e non sul mistero di Dio. Essa non รจ fede che salva lโ€™umanitร  intera, รจ fede che esclude lโ€™umanitร  dalla salvezza. รˆ fede misera per potersi aprire al grande mistero di Cristo Gesรน. Essa รจ piรน un calcolo matematico, che comprensione sempre nuova, sempre attuale, del mistero che Dio si accinge a svelare sempre nuovo ai suoi figli. Essa รจ fatta piรน di una tradizione fondata sui desideri dellโ€™uomo che non sulla volontร  del Signore. Essa รจ incapace di vedere il Signore che oggi opera attraverso la Persona di Cristo Gesรน. I vizi della loro fede sono i piรน grandi nemici della loro religione.ย  Come si fa a togliere ogni vizio della fede? Portandola nel mistero di Dio ed ancorandola sempre alla totalitร  della sua Parola. Liberandola da tutti quei pregiudizi della carne che sono frutto in noi del peccato che dimora nella nostra anima. Chi vuole una fede pura, deve possedere una moralitร  santa, sana, perfetta. Madre di Dio, aiutaci.

Fonte |ย @MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .