Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 4 Novembre 2021

1900

Statisticamente, uno su cento รจ una quantitร  superflua, quasi trascurabile. Chi guadagna molti soldi puรฒ destinare almeno un centesimo in beneficienza. Tra lโ€™altro, nella tradizione biblica, ebraica e cristiana, si รจ sempre prescritta la decima per i poveri. Anche nellโ€™islam, la tassa che โ€œpurificaโ€ la propria ricchezza, รจ del 2.5%. Economicamente, lโ€™1% si considera una perdita insignificante.

Questa logica economica, che รจ quella dei grandi numeri, inconsciamente puรฒ diventare anche una logica religiosa. Assistiamo, spesso, a unโ€™attenzione prevalente sul numero, per esempio sul numero delle vocazioni religiose o sul numero dei frequentatori della messa domenicale. Se ci sono in chiesa centinaia di fedeli, non ne manca nemmeno uno?

Lโ€™evangelo del pastore che va in cerca della centesima pecora, o della massaia che cerca la decima dracma, rovescia questa logica mondana. Certo, il pastore non lascia novantanove pecore incustodite nel deserto; la massaia non butta via le nove dracme che le sono rimaste. Il pastore e la massaia non sono persone irresponsabili, si assicurano della custodia di tutti i propri averi. Ma per lui quellโ€™unica pecora, per lei quellโ€™unica moneta, non sono una percentuale superflua, di scarto, anzi diventano la prioritร . Sono la cosa piรน preziosa, quasi indispensabile per la salvezza del gregge o dellโ€™economia familiare. Ciรฒ che era piรน diventa meno, ciรฒ che era meno diventa piรน. Piรน di che cosa? Piรน di soddisfazione, piรน di gioia. Certo, non una gioia come quella che dร  il mondo, che รจ precisamente la gioia dei grandi numeri.

E la trasposizione รจ chiara: โ€œVi รจ piรน gioia in cielo per un solo peccatore che si converte che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversioneโ€. Anche i Rabbini insegnano che, in cielo, al posto in cui siedono i peccatori pentiti non possono sedersi nemmeno i giusti perfetti, quelli, appunto, talmente giusti da non sentire il bisogno di convertirsi. Come mai? Penso, per questo, che non dobbiamo considerare soltanto la gioia del pastore che ha ritrovato la pecora perduta. Dobbiamo considerare anche la gioia della pecora che รจ stata ritrovata. Gli animali, talvolta anche piรน degli uomini, sono capaci di gratitudine, di gioia. I peccatori, proprio perchรฉ sono stati perdonati, non sono migliori, ma sono certamente piรน gioiosi di chi non si รจ mai perso nella vita.

Fratel Alberto


Fonte

Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui