Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 30 Ottobre 2021

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Gesรน osserva attentamente le dinamiche di un pranzo al quale รจ stato invitato, e sembra rileggere la scena che si presenta ai suoi occhi alla luce delle parole della tradizione sapienziale. Sta scritto infatti:

โ€œNon darti arie davanti al re
e non metterti al posto dei grandi,
perchรฉ รจ meglio sentirsi dire: โ€˜Sali quassรนโ€™,
piuttosto che essere umiliato davanti a uno piรน importanteโ€ (Pr 25,6-7).

Certo non si tratta di questioni di bon ton nรฉ di precedenze nel galateo di tavola; Gesรน qui ha di mira la postura fondamentale dellโ€™uomo interiore, come ricorderร  altrove: โ€œVoi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciรฒ che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio รจ cosa abominevoleโ€ (Lc 16,15). Il Maestro di Nazaret smaschera, con le sue parole, quellโ€™orgoglio che riposa su una sfrontata sicurezza di sรฉ, quella presuntuosa certezza che ci fa credere di essere nel giusto, sia davanti a Dio sia nei rapporti interpersonali.

รˆ Dio stesso che ribalta le nostre prioritร , che ci fa scendere dai divani dei primi posti, per ritrovare quellโ€™umiltร  che รจ prossimitร  alla terra, allโ€™humus, al basso, unโ€™umiltร  cui si accede a volte solo a prezzo dellโ€™umiliazione: โ€œHai umiliato ciรฒ che รจ alto e hai innalzato ciรฒ che รจ umileโ€ (Ez 21,31 LXX).

โ€œCredo fermamente anche io โ€“ ha scritto don Anagelo Casati โ€“ che lโ€™umiltร  sia la prima porta che si deve attraversare se vogliamo davvero iniziare un cammino di resurrezione: se parliamo di un viaggio e tutta la nostra vita รจ viaggio, bisogna sentire di avere dentro uno spazio non prepotente. Colui che si illude di possedere tutto, o di sapere tutto, non si mette in viaggio: รจ tanto pieno di se stesso che non ne sente lโ€™esigenza e, se anche lo facesse, non ne riceverebbe niente, non godrebbe di questo cammino.

Parte invece chi รจ in ricerca, chi conosce anche il suo vuoto, la sua piccolezza. รˆ questa coscienza del vuoto buono che accompagna il mio viaggio. Lo chiamo โ€˜buonoโ€™ perchรฉ mi permette di camminare, รจ anzi, il segreto del cammino: in genere il vuoto noi lo percepiamo come qualcosa di negativo o di minaccioso; invece la coscienza del vuoto, che รจ poi la coscienza della propria fragilitร  e piccolezza, รจ una consapevolezza buona, che consente di proseguire il cammino e di andare avanti, di scoprire la bellezza e la bontร  delle cose che scorgi per la via, di trovare compagni di viaggio.

Credo che lโ€™umiltร  sia proprio il purificarci da questo โ€˜ioโ€™ arrogante, prepotente, violatore, aprendoci alla civiltร  dei volti, dove ogni volto viene rispettato, amato, accarezzato.

Lโ€™umile mette la sua grandezza nellโ€™amore verso le cose buone e sostanziose, non nellโ€™esibire se stesso e la sua forza e questo gli dona anche un certo disincanto: รจ come se guardasse con una certa ironia tutto un mondo fatto di plastica, di non consistenza, di fumo. Ha compreso che la bellezza, la grandiositร , il valore della vita sta altrove e puรฒ guardare tutto il resto con uno sguardo piรน pulito, piรน pacificato, piรน sereno. Opera in fondo un processo di ribaltamento: butta giรน i potenti dai troni e restituisce valore a ciรฒ che รจ davvero preziosoโ€.

fratel Emanuele


Fonte

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