p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2021

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Sentiamo i passi di Gesรน, che cammina verso Gerusalemme. Lasciamo risuonare nel nostro cuore tutta la passione, la decisione e il sudore di questo camminare. Sono i passi dellโ€™ultimo che saranno i passi del primo. รˆ lโ€™Ultimo Gesรน perchรฉ muore in croce fuori dalle mura, maledetto dagli uomini e abbandonato da Dio. Gesรน รจ lโ€™Ultimo per eccellenza perchรฉ si intestardisce a volere andare a Gerusalemme dove si compirร  il suo destino, un destino di amore e di dono totale.

Noi giungiamo a Lui con le solite domande scontate. Domande di poco valore che manifestano, quello sรฌ, solo un timore e ricercano una sicurezza di salvezza che non esiste. Vogliamo la nostra sicurezza salvifica allontanandoci da Gerusalemme. Vogliamo salvarci da noi stessi. Vogliamo che la nostra salvezza passi attraverso delle virtรน umane che servono solo a sentirci a posto. Nel mondo ci si salva con la propria bravura, nel Regno no. Nel Regno di Dio non si entra grazie alla propria rettitudine morale. Per noi i primi sono i retti, sono coloro che fanno i bravi, sono coloro che non sbagliano un colpo, sono coloro che rimangono sulla cresta dellโ€™onda. Per Dio no! Per Dio i bravi sono coloro che si lasciano avvolgere dallโ€™amore e avvolgono con amore.

Dio non guarda allโ€™esterioritร  a cui guarda lโ€™uomo. Dio guarda ben al di lร . Chiede a noi di guardare al di lร , un guardare oltre che รจ la porta stretta.

La porta stretta non รจ fare le cose difficili e fare le cose bene. La porta stretta รจ lasciarci impastare da Dio. รˆ Lui la donna che prende il lievito del suo amore e lo mescola con tre misure di farina, finchรฉ non รจ tutta lievitata.

La porta stretta รจ lasciarci lievitare ed impastare da Dio. Non รจ certo essere dei bravi incantatori e dei bravi farisei ligi alla Legge. La nostra morale ha il fiato corto e presto o tardi ci lascia per strada. La porta stretta รจ accogliere lo Spirito fecondante di Dio che fa lievitare tutta la farina. Lievitatura che ci parla di Gerusalemme e del cammino di avvicinamento ad esso. Lievitatura che ci parla di Gesรน che รจ lโ€™ultimo e che ci invita ad essere ultimi. Gesรน che cammina verso la croce, talamo, trono ed altare, su cui salirร  per amare lโ€™umanitร . La via stretta della sapienza di Dio รจ questa. Sapienza di Dio che, agli occhi degli uomini ci fa apparire ultimi, incapaci di intendere e di volere. Sapienza di Dio che canta lโ€™ultimitร  degli appartenenti al Regno.

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Non quelli che si spacciano per suoi perchรฉ chiacchierano con Lui e di Lui. Non quelli che continuano a mangiare Lui senza mai lasciarsi lievitare da Lui. Ma quelli che si lasciano prendere per mano da Gesรน e camminano con Lui verso Gerusalemme. Quelli che non hanno paura di passare per ultimi anche di fronte allโ€™autoritร  ecclesiastica, pur di rimanere per mano a Gesรน.

Quelli che si lasciano inseminare di quel granellino di senapa che diventa un albero che fa ombra a tanti nel giorno di solleone, che diventa rifugio per molti. Unโ€™ombra fatta e un rifugio procurato che non ci appartiene ma semplicemente รจ donato. Sono ultimi questi tali perchรฉ non sono abbastanza attenti alla loro proprietร .

Gesรน non ci riconoscerร  perchรฉ non ci siamo lasciati fecondare dalla sua vita e dalla sua grazia. Se non seguiamo Lui e non ci lasciamo impastare dal suo lievito, noi pur retti e ligi alle regole, saremo operatori di iniquitร . Lโ€™iniquitร  รจ questa: quella di crederci a posto, quella di non volere entrare per la porta stretta dellโ€™amore, quella di crederci migliori degli altri, quella di giudicare e di condannare il prossimo, quella di essere persone che non accettano di andare a Gerusalemme pensando in tal modo di essere furbi, vale a dire saggi secondo il mondo.

Ma la sapienza si รจ rivelata e rinnova ancora una volta la chiamata ad essere ultimi secondo la sapienza stolta del mondo, per potere essere primi secondo la stolta sapienza di Dio.

I nostri pregiudizi che escludono vengono a galla manifestando tutta la loro limitatezza e la loro non evangelicitร . Pregiudizi! Il primo dei quali รจ quello di pensarci i migliori, i primi. Sentire che diventa autocondanna perchรฉ questo primeggiare รจ cosa da poco agli occhi di Dio. Lui che ama gli ultimi e i poveri, i peccatori e coloro che vivono lโ€™emarginalitร  da parte del mondo.

Da Dio veniamo e a Dio ritorniamo. Dalla porta di Dio, alla porta della vita da cui proveniamo e da cui siamo usciti, dobbiamo entrare. Sarร  stretta se saremo ingrassati di noi stessi ma a misura se capaci di amare, se lievitati dal suo amore. Quellโ€™amore che va verso il vuoto, il cavo la cui forma diventa contenitore dellโ€™acqua di amore di Dio.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM