Per parlarci del Regno di Dio e del nostro destino eterno, il Signore piรน di una volta si รจ servito della metafora del banchetto. Nella mentalitร orientale, specie quella semita, era un’immagine suggestiva. Lo ha fatto, in particolare, nella famosa parabola degli invitati alla festa di nozze, con quel suo altrettanto conosciuto ordine a costringere a entrare (ยซcompelle intrareยป; cfr Lc 14, 15 e ss.), che significa convincere i recalcitranti a fare quanto necessario per occupare il posto che Dio gli riserva nella sala del banchetto.
Nel testo di oggi, ritroviamo lo stesso concetto, con alcune proprie caratteristiche. Quella principale, probabilmente, รจ il carattere definitivo dellโargomento, dato che, se la porta si chiude per colpa nostra, nessuno potrร piรน aprirla. Lโaffermazione che la porta รจ โstrettaโ sottolinea ancora di piรน la radicalitร della questione. Nella vita, possiamo sbagliare in molte circostanze, ma la nostra santitร , cioรจ la nostra salvezza eterna, รจ essenziale, per cui non possiamo fallire in nessun modo.
Il proposito che potremmo trarre dalla meditazione di questo brano, senza dubbio, รจ la necessitร di vivere con maggiore zelo e dedizione la nostra missione di apostoli, che ci compete in quanto cristiani. Dobbiamo proporci, in modo affermativo e deciso, di fare sรฌ che che coloro che ci stanno vicini prendano sul serio la loro vita, pensino al loro destino eterno e facciano in modo di vivere secondo gli insegnamenti di nostro Signore, cosรฌ come vuole la Chiesa. Solo cosรฌ potranno dare alla loro vita il giusto significato.
Alphonse Vidal
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangeloย
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