I pochi versetti evangelici appena letti contengono una triplice ripetizione della medesima domanda: โA che cosa si puรฒ paragonare il regno di Dio?โ (vv. 18.20).
Proviamo a fermarci un attimo, a chiudere gli occhi e a chiederci a che cosa noi paragoneremmo il regno di Dioโฆ Nel nostro immaginario il regno di Dio dovrebbe essere simile a qualcosa di grande e di bello, qualcosa di talmente divino da non essere piรน nemmeno umano. E invece eccoci davanti a due esempi talmente โterra terraโ da non riuscire a vederci nulla di celestiale.ย
Che meraviglia! O forse potremmo anche dire: che vergogna! Vergogna degli avversari di Gesรน e gioia delle folle di fronte alle meraviglie da lui compiute sono ciรฒ che spingono Gesรน a porre le ripetute domande sul regno di Dio. Il โdunqueโ (v. 18) con cui inizia il testo lo mostra chiaramente, infatti nel brano precedente al nostro gli uditori di Gesรน si dividono tra chi si vergogna e chi si stupisce.ย
E noi, ciascuno di noi, dove si pone? Siamo tra quelli che si scandalizzano nel sentire Gesรน che descrive il regno di Dio con paragoni che cโentrano ben poco con Dio, o siamo tra quelli che se ne rallegrano perchรฉ finalmente sentono parlare di Dio in termini che glielo fanno sentire vicino? Cosa cโentra il regno di Dio con un seme che va a finire sotto la terra quando il nostro Dio sta nei cieli? Il nostro Dio รจ Spirito, e adesso lo si vuole paragonare con il lievito che diventa pane e occorre addirittura masticare e mangiare?
In effetti di fronte a ciรฒ che Gesรน dice si puรฒ restare tanto confusi quanto piacevolmente meravigliati. Ciรฒ che fa la differenza sembra essere accogliere con fiduciosa speranza il messaggio che Gesรน propone. Il suo messaggio infatti non รจ troppo lontano da noi! โNon รจ nel cielo perchรฉ si dica: โChi salirร in cielo per prenderceloโ, ma รจ molto vicino … perchรฉ si possa metterlo in praticaโ (Dt 30,11-14). ร talmente vicino che rischiamo di non accorgercene.ย
Nel nostro caso metterlo in pratica significa accorgerci che cโรจ, accogliere il suo dinamismo, accettare i suoi tempi non affrettati e lasciarlo agire nelle nostre vite.
Certo il dinamismo del regno di Dio puรฒ intimorire. Pensare che Dio entri nelle nostre vite cosรฌ umane puรฒ far veramente tremare, al punto da preferire di non voler avere niente a che fare con lui. Proprio per evitare questo, Dio ha deciso di farci conoscere il suo regno nellโuomo Gesรน. Ha deciso di rivelarsi nellโuomo Gesรน perchรฉ potessimo sentirlo piรน vicino a noi e cosรฌ potessimo incontrarlo piรน facilmente. Se si presentasse a noi con tutta la sua potenza, verremmo schiacciati.ย
Cosรฌ anche Gesรน per parlarci del regno di Dio utilizza dei paragoni che rimandano ad azioni che noi tutti possiamo compiere e accogliere. Paragoni molto semplici. Paragoni che, soprattutto allโepoca di Gesรน, si riferivano a azioni concrete che tutti e tutte conoscevano e praticavano, e di cui noi oggi piรน raramente facciamo esperienza.
Seminiamo allora un seme e impastiamo del lievito nella farinaโฆ proprio cosรฌ capiremo un poโ meglio cosโรจ il regno di Dio e lo lasceremo agire nelle nostre vite.
fratel Dario
Puoi ricevere il commento al Vangelo del Monastero di Bose quotidianamente cliccando qui



