Ma se invece di pre-occuparmi del tuo arrivo, Signore, sapessi occuparmi dellโattesa?
Ti chiedo la forza per riempire questi giorni di vita vera e finalmente riuscire ad attenderti nella piena autenticitร del mio essere, per natura in accordo con la tua volontร . Ti chiedo la sapienza per saper dire che, tutto sommato, non mi interessa quando arrivi, perchรฉ sei sempre qui e quindi tutto รจ sempre giร pronto per la tua presenza. Ti chiedo la grazia per muovermi senza affanno tra le incombenze della quotidianitร senza farmene affossare.
In questa mia quotidianitร , nella pienezza densa di vita delle mie giornate scopro che il regno dei cieli non รจ domani, il padrone non arriverร domaniโฆ il regno รจ qui, il padrone รจ qui. Nellโattesa, il Signore รจ giร qui. E allora smetto di attendere. Tutto รจ qui, tutto รจ ora.
Mi tengo pronta sempre, allora, perchรฉ questo esser pronta รจ la piรน profonda e intima veritร del mio essere, ciรฒ che dร dignitร alla mia umanitร . In questo esser pronta, in questo vegliare attivamente trovo lโorizzonte che dร senso alla quotidianitร . Quotidianitร che non deve perdere colore, schiacciata dalla preoccupazione del domani o dalla convinzione che il futuro o il passato meritino piรน attenzione del presente, ma scintillare di bellezza cosรฌ comโรจ.
Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



