Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 18 Ottobre 2021

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Don Cocco aveva attraversato l’oceano e accettato di vivere per 17 anni in una capanna in mezzo alla foresta venezuelana, per portare ai Guaicas il dono della fede. Originale il suo modo di essere missionario: piรน che grandi realizzazioni e conversioni, visse insieme alla sua gente, condividendo con loro tutto, la gioia, la festa, la sofferenza, la fatica del lavoro.

A conti fatti, aveva battezzato quasi nessuno. Solo bambini in punto di morte, qualche ragazzino orfano che sarebbe andato a studiare in scuole salesiane e quindi aveva probabilitร  di crescere nella fede. Qualche anziano malato da lui sommariamente istruito, e ormai vicino al traguardo della morte. Sembra un insuccesso.

ยซCerto, io desidero che diventino cristiani, proprio perchรฉ voglio loro bene – spiegava -. Per me diventare figli di Dio e fratelli di Gesรน Cristo, avere la fede e la caritร , รจ il valore piรน grande che un uomo possa avere. Per questo desidero tali valori anche per i Guaicas. Ma la prima virtรน che il cristianesimo insegna รจ il rispetto degli altri, e io rispetto la loro coscienza e le loro scelteยป. Infatti, secondo la loro coscienza e le loro scelte, ancora non erano pronti a diventare cristiani.

ยซMio compito fu seminare altri raccoglierannoยป diceva don Cocco e cosรฌ รจ stato! Grazie don Bosco per i molti missionari che con lo spirito di Gesรน annunciano con la loro vita che โ€œรˆ vicino a voi (noi) il regno di Dioโ€.

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