Don Lucio D’Abbraccio
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Il Figlio dellโuomo รจ venuto per dare la propria vita in riscatto per molti
Il Vangelo di questa XXIX domenica del tempo ordinario ci fa intravedere la strada della conversione, la strada del cambiamento, dellโumiltร , del servizio. Gli apostoli Giacomo e Giovanni pongono a Gesรน una domanda: ยซConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยป. Da questa richiesta si intuisce subito che i due apostoli ancora non hanno capito niente dello stile di Dio, della sapienza di Dio! Loro ragionavano come ragiona tantissima gente. Essi pensavano che lo scopo della vita fosse esclusivamente lโaffermazione sugli altri. Da questa mentalitร nasce la lotta per emergere, la passione per il dominio, la ricerca del potere e del posto prestigioso, la smania di avere sempre di piรน. Quanto รจ distante la sapienza di Dio da quella degli uomini! Gli apostoli pregavano, ma pregavano male. Credevano nel Signore, ma a modo loro. Per questo Gesรน risponde: ยซVoi non sapete quello che chiedeteยป. ร come se il Maestro volesse dire: โVoi state chiedendo sciocchezze e Dio evidentemente non ascolterร mai coloro che gli domandano stupidagginiโ. Il prestigio, il potere, il successo, la gloria, lโonore, le grandezze umane, davanti a Dio sono sciocchezze, perchรฉ lโOnnipotente pensa tutto nella luce dellโeternitร .
Ecco allora la controdomanda di Gesรน: ยซPotete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?ยป. Gli risposero: ยซLo possiamoยป. E Gesรน disse loro: ยซIl calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoยป. Con questa risposta Gesรน vuole far capire ai due apostoli che la sua gloria sarร la Croce, il suo trono sarร un supplizio. I due apostoli, ma anche gli altri dieci, erano ancora immaturi per comprendere questo discorso, tanto รจ vero che Gesรน, a questo punto, precisa il suo pensiero e mette davanti agli apostoli due strade: quella che porta a Dio e quella che allontana da Lui.
Lโevangelista, infatti, scrive che Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ยซVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimonoยป. Il mondo, purtroppo, รจ assestato di potere. Piรน lโuomo si allontana da Dio โ che รจ la vera grandezza โ piรน ha bisogno del piedistallo del dominio, della vanitร , della prepotenza, della vanagloria, dellโesibizione, dellโapparire. Per il prestigio, per la gloria, per il potere, per una poltrona, cosa non farebbe lโuomo! Questo accade perchรฉ abbiamo rifiutato Dio. Nel nostro cuore non cโรจ Dio ma il nostro Io. Perรฒ Gesรน, prosegue lโevangelista, continua il suo discorso e dice: ยซTra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarร schiavo di tuttiยป. Questa รจ la strada che porta a Dio: lโumiltร , il servizio. Questa รจ la vera grandezza, la vera gloria! ร una strada difficile, stretta, ma รจ la strada della vera felicitร .
Gesรน conclude il suo discorso dicendo: ยซIl Figlio dellโuomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป. Quel sangue versato sulla croce, dunque, non รจ una forma di potere, bensรฌ il gesto concreto del Figlio di Dio che ci ha amato. Governare non รจ spadroneggiare ma servire. Amare รจ donare la vita per gli altri, per i fratelli e anche per i propri nemici. Ci salva quel sangue versato dal Figlio di Dio perchรฉ รจ un gesto libero del Maestro. ร un atto dโamore. Il vero discepolo sa di dover seguire la stessa via tracciata dal Maestro. Ma nella libertร e nella gioia di donarsi.
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Anche Isaia, descrivendo la figura del servo del Signore (il quale รจ la prefigurazione di Gesรน) dice che, attraverso la sua umiliazione e la sua sofferenza, il servo realizza la volontร salvifica di Dio. Il servo โ prosegue il profeta -,ย prendendo su di sรฉ i peccati della moltitudine, diventa sacrificio espiatorio per gli altri e porta a compimento il piano del Signore. Infatti Isaia scrive: ยซIl giusto mio servo giustificherร molti, egli si addosserร le loro iniquitร ยป (I Lettura). Gesรน, sommo sacerdote, conosce e comprende la nostra debolezza, avendo anchโegli condiviso le nostre difficoltร ยซinfatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso รจ stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccatoยป (II Lettura). Per questo motivo, ogni volta che cadiamo dobbiamo rialzarci ed accostarci โ si legge nella lettera agli Ebrei โ ยซcon piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, cosรฌ da essere aiutati al momento opportunoยป. Amen!




