Chi non vuole imparare da Gesรน? Chi non ha mai immaginato i suoi occhi, come quando incontrรฒ il giovane ricco? โGesรน, guardatolo, l’amรฒโ. Quante volte abbiamo visto negli occhi di chi ci guarda quel calore e insieme quella promessa di essere davvero con noi? Poche o tante, non importa, ci basta aver capito che si puรฒ. Per imparare a guardare cosรฌ, ce lo dice Gesรน, bisogna allenarsi a vivere l’umiltร e la mitezza. โImparate da me che sono mite e umile di cuoreโ. Due parole che bastano per fare il nostro programma di vita: mitezza e umiltร . Sono le virtรน dimenticate, di chi non occupa i primi posti e non prevale nei social, si potrebbe dire di chi vive in ombra. Ed รจ bene che siano praticate insieme.
L’umiltร รจ avere la coscienza di ciรฒ che si รจ con i propri pregi e i difetti, saper dire โgrazieโ, ma anche โscusa, ho sbagliatoโ. Fin qui l’umiltร sembra facile da vivere, anzi sembrerebbe anche comoda, non costa molte energie. Ma โnon esiste umiltร senza umiliazioneโ (papa Francesco) e nessuno vorrebbe vestire i panni dell’umiliato. Ma ci viene in soccorso la seconda virtรน, la mitezza.
La persona mite รจ serena e fiduciosa: si affida a Dio perchรฉ sa che il Signore del cielo e della terra รจ con lui. ร capace di fare un passo indietro, sa attendere che passi la rabbia di chi ha di fronte, per questo non risponde con violenza. Sa che la linea del totale sarร tirata piรน avanti, sa trovare ristoro nella benevolenza, nonostante il pericolo, perchรฉ ha capito che il bene vince il male, e il bene va desiderato, atteso, accompagnato.
Per riflettere
Sappiamo dominare le emozioni come la collera, l’ira? Siamo capaci di preservare la rabbia per trasformarla in motivazione e in azione non violenta contro le ingiustizie? Quanto ci costa avere un atteggiamento di affabilitร con tutti e accogliere tutti โcon spirito di mitezzaโ(Gal 6, 1)?
Preghiera finale
Frate Leone chiese a Francesco: โPadre, te lo chiedo nel nome di Dio,
dimmi dove si puรฒ trovare la perfetta letiziaโ.
E san Francesco gli rispose cosรฌ: โQuando saremo arrivati a Santa Maria degli Angeli
e saremo bagnati per la pioggia, infreddoliti per la neve, sporchi per il fango
e affamati per il lungo viaggio busseremo alla porta del convento.
E il frate portinaio chiederร : ยซChi siete voi?ยป.
E noi risponderemo: ยซSiamo due dei vostri fratiยป.
E Lui, non riconoscendoci, dirร che siamo due impostori,
gente che ruba l’elemosina ai poveri, non ci aprirร ,
lasciandoci fuori al freddo della neve, alla pioggia e alla fame mentre si fa notte.
Allora se noi a tanta ingiustizia e crudeltร sopporteremo
con pazienza ed umiltร senza parlar male del nostro confratello, (โฆ)
scrivi che questa รจ perfetta letiziaโ.
(San Francesco, Fioretti)
AUTORE: Michela e Paolo Buti, Cristina e Emanuele Cattin
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



