Oggi facciamo memoria degli angeli e dei messaggeri del Signore, degli inviati che lungo tutta la Scrittura servono Dio assistendo gli uomini, annunciando loro la volontร del Signore e proteggendoli nel loro cammino terreno.
Anche nei vangeli, soprattutto in Luca, gli angeli sono ben presenti: sono loro che annunciano a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista e a Maria lโazione dello Spirito di Dio in lei; sono loro che ispirano e determinano le scelte e le azioni di Giuseppe quando รจ chiamato a prendere con sรฉ Maria e poi a fuggire in Egitto per farne ritorno successivamente.
Gli angeli accompagnano anche la vita di Gesรน negli anni del suo ministero, quando lo servono durante la dura prova delle tentazioni, o quando lo confortano nellโora buia del Getsemani.
Gesรน stesso parla di loro nella sua predicazione, quando, per esempio, dice la gioia che condividono con il Padre per un peccatore che si converte, o quando annuncia che il Figlio dellโuomo al suo ritorno verrร con i suoi angeli.
E non per ultimo in ordine di importanza, sono gli angeli a dare lโannuncio della resurrezione di Gesรน nellโalba di Pasqua, annuncio che rallegra e nello stesso tempo sconvolge le donne venute al sepolcro per ungere il corpo del loro Maestro.ย
Nel testo di oggi รจ Gesรน che li menziona parlando a Natanaele, il quale lo ha appena riconosciuto quale โFiglio di Dioโ e โre di Israeleโ (cf. v. 49).
Gesรน dice: โVedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dellโuomoโ (v. 51), riprendendo cosรฌ unโimmagine giร presente in Genesi 28,12 quando Giacobbe a Bethel, in sogno, vede gli angeli salire e scendere su una scala che รจ poggiata sulla terra e la cui cima tocca il cielo.
Nel nostro testo la scala non รจ presente perchรฉ il โmezzoโ di unione tra il cielo e la terra รจ Gesรน stesso, รจ tramite lui che la rivelazione si compie, รจ in lui che il Padre si rivela. Ma questo non รจ ancora unโevidenza per i discepoli, per Natanaele con cui Gesรน sta dialogando: essi, come noi, sono ancora in cammino verso la luce, verso quella visione in cui gli angeli attestano con il loro salire e scendere sul Figlio dellโuomo che ora รจ Gesรน stesso Bethel, ovvero โla casa di Dioโ in mezzo agli uomini, e tramite lui รจ possibile il ricongiungimento tra i figli e il Padre, tra le creature e il creatore.
Potremmo dire che in Giovanni gli angeli che salgono e scendono sul Figlio dellโuomo dicono il beneplacito del Padre sul Figlio e sono la rappresentazione visiva di quelle parole del Padre che negli altri vangeli risuonano nel battesimo e nella trasfigurazione: โQuesti รจ il mio Figlio amato, nel quale sta la mia gioiaโ.
Sรฌ, gli angeli con il loro โdanzareโ sopra Gesรน manifestano la gioia e la comunione tra il Padre e il Figlio, gioia e comunione alla quale anche noi, soprattutto in questa festosa memoria, siamo chiamati a partecipare, camminando verso la luce e discernendo nella nostra vita la presenza dei messaggeri del Signore, dei suoi angeli, creature benedette e portatrici di benedizione, di lieti annunci, di gioia e pace.
sorella Ilaria
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