Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 28 Settembre 2021

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โ€œIl tuo volto, Signore, io cerco: non nascondermi il tuo volto!โ€ (Sal 27,8). La traduzione italiana del brano evangelico proclamato, nel suo lodevole sforzo di decodificare alcune espressioni dellโ€™originale greco, fa purtroppo scomparire una triplice menzione del termine prรณsopon, volto, sottraendoci cosรฌ una chiave di lettura unificante il brano evangelico odierno. Letteralmente leggiamo: โ€œGesรน indurรฌ il suo volto per andare a Gerusalemme โ€ฆ mandรฒ dei messaggeri davanti al suo volto โ€ฆ ma non fu accolto perchรฉ il suo volto andava verso Gerusalemmeโ€ (vv. 51-53). รˆ il volto di Dio, che ha assunto aspetto umano in Gesรน di Nazaret, a essere in gioco qui, in una serie di eventi e dialoghi che ci parlano del discepolato con un linguaggio insolito e anche sorprendente.

โ€œChi dite che io sia? Che volto mi attribuite voi che mi seguite giร  e voi che vorreste seguirmi?โ€. Un volto duro, risoluto, consapevole delle conseguenze che avrร  il cammino che si sta per intraprendere verso Gerusalemme, un volto che guarda avanti, proteso verso il futuro immediato. E qui una prima stranezza: Gesรน manda davanti al suo volto dei messaggeri, degli โ€œangeliโ€. Non dei discepoli, perchรฉ i discepoli devono seguire il Maestro, andare dietro a lui: il ruolo di precursori spetta ai profeti e tra essi al Battista, mandati da Dio a โ€œpreparare per luiโ€ (dice il testo odierno), a preparare il cammino per Gesรน. I discepoli โ€“ in particolare i due piรน focosi, i โ€œfigli del tuonoโ€ Giacomo e Giovanni โ€“ entrano in scena appena saputo del rifiuto opposto dai samaritani. E lo fanno non solo sfigurando il volto di Gesรน in un risentimento vendicativo, ma attribuendosi addirittura dei poteri sovraumani, come se si sentissero sicuri di ottenere dal cielo il fuoco invocato, come se si credessero in possesso dello stesso spirito del profeta Elia, lui sรฌ precursore della venuta di Gesรน.

A questo punto Gesรน si volta, cambia direzione al suo sguardo e rimprovera i discepoli, cambiando il villaggio-tappa del cammino e cambiando i paradigmi della sequela. Luca nel brano immediatamente successivo ci presenterร  tre abbozzi di vocazione โ€“ due autopromosse, inframmezzate da una suscitata da Gesรน โ€“, ma le tre risposte di Gesรน non riguardano tanto gli interlocutori immediati quanto piuttosto i discepoli presenti e futuri; riguardano la consapevolezza del volto, del โ€œchi รจโ€ colui che si sta giร  seguendo o che si vorrebbe iniziare a seguire o dal quale si รจ stati invitati alla sequela. Tre risposte โ€œa latoโ€ delle domande, tre risposte non perfettamente pertinenti agli interrogativi, tre riprese che riportano il discorso su un altro piano, sul significato della sequela.

Parole, come quelle odierne, rivolte a singoli discepoli, perchรฉ la chiamata di ciascuno รจ personalissima, ma parole che โ€“ accolte โ€“ creano, plasmano, edificano la comunitร  cristiana, una comunitร  che sarร  anche capace di invocare e far scendere il fuoco dallโ€™alto: ma sarร  il fuoco dello Spirito che si poserร , come si รจ posato a Pentecoste, sulla comunitร , divenuta per grazia un cuore solo e unโ€™anima sola.

fratel Guido


Fonte

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