Credo che il vangelo di oggi sia un invito a cogliere come la regola del nostro vivere e convivere da cristiani, sia lโaiuto vicendevole. Questo significa accogliere con cuore aperto il nostro essere comunitร vissuta come luogo di accoglienza, di condivisione, di fraternitร . Ciรฒ significa che i rapporti allโinterno del nostro vivere non possono essere rapporti di tipo giuridico o burocratico o amministrativo. Siamo chiamati a vivere dei rapporti personali fraterni, fino a dare un bicchiere dโacqua a chi ne ha bisogno. ร un invito a smettere di centrarci sui nostri bisogni, roba infantile e adolescenziale, per passare a cogliere il bisogno dellโaltro.
Il servizio รจ il fondamento del vero rapportarsi. Solo cosรฌ si puรฒ seguire il Maestro che ha dato e comunicato se stesso come servo, e quindi a vantaggio di tutti.
Per fare tutto ciรฒ vi sono difficoltร e problemi? Senzโaltro. Siamo chiamati a coglierli ridimensionati perchรฉ sempre รจ possibile il dialogo che nasce dalla condivisione delle differenze, non piรน usate per demolire quelle del prossimo.
Chi รจ al primo posto nella comunitร cristiana? Colui che ha bisogno di ricevere, non il bravo o il famoso. ร il piccolo, il debole, lโindifeso, il fragile nella fede. Ciรฒ che conduce il rapporto con le persone, di ogni genere, รจ la caritร e la misericordia. Verso queste persone, verso di noi, non siamo chiamati ad essere di inciampo.
Anche se tu hai ragione perchรฉ magari sei piรน illuminato, stai attento che per la tua scienza non vada in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo รจ morto!
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La caritร , la misericordia, la pace valgono piรน della veritร teorica, alla quale si sacrificano le persone. Lโunica veritร รจ lโamore concreto: questa รจ lโunica scienza che lo aiuta a svilupparsi.
Siamo chiamati a crescere, anche noi piccoli se riconosciamo di esserlo, ma non si illumina lโocchio abbagliandolo; non si fa crescere la pianta tirandola! Nessuna violenza, neanche quella della veritร , fa crescere e illumina. Solo la vita di caritร sincera fa crescere e illumina la vita! Diversamente lโaltro lo si scandalizza: si sradica o si brucia la sua piantina di fede; oppure lo si spinge al male lasciando che si perda.
I piccoli della fede non sono coloro che si turbano per ogni cambiamento, non sono i tradizionalisti.
ร bene che cogliamo che lo scandalo proviene dal fatto che non si prende sul serio la radicalitร del vangelo che chiede di sapersi amputare anche la mano, il piede e lโocchio.
Il vero scandalo รจ che noi abbiamo troppe mani per prendere e nessuna per dare. Noi abbiamo amputato solo questa mano: non abbiamo la mano della caritร disinteressata e abbiamo molti interessi da difendere con mille mani. ร il tradimento dellโunica vera potenza del discepolo.
Noi abbiamo troppi piedi per percorrere infinite strade tortuose: non abbiamo nessuno piede che ci porti a Cristo.
Siamo zoppi di ambedue le gambe: non abbiamo i piedi della speranza che ci fanno camminare dietro a Lui. Non abbiamo i piedi del discepolo di Gesรน e corriamo invece con mille piedi dietro a illusioni e falsi valori.
Noi abbiamo troppi occhi per vedere e credere e un gran numero di specchietti e di paccottiglie, ma nessun occhio per vedere la luce di Cristo.
Siamo ciechi ostinati: non abbiamo lโocchio della fede che ci fa vedere la veritร , lโunico occhio del discepolo, e scrutiamo invece e stimiamo con grande sicurezza tutto ciรฒ in cui non cโรจ salvezza: questo รจ lo scandalo nostro!
Tornare alla radicalitร del vangelo significa tagliarci via le infinite mani, piedi e occhi, e tenere solo la mano che soccorre lโaltro, il piede che cammina verso la meta e lโocchio che la vede. Solo la nostra fede, la nostra speranza e la nostra caritร in Cristo edificano e salvano noi e gli altri.
In questo modo non ci saranno scandali nรฉ allโinterno della comunitร nรฉ dalla comunitร verso lโesterno. La comunitร avrร e comunicherร il dono della pace: il sapore di Cristo sarร in lei!
Chi crede รจ sempre piccolo: chi crede non รจ un gigante solitario ma una persona che vive la fede e lโamore nella fraternitร : cosรฌ si nasce e si costruisce con gli altri.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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