Un sassolino tra le mani, linee di gesso tracciate sulla strada, dietro di me su una casella sta scritto โterraโ, in fondo, โcieloโ. La fatica di stare in equilibrio dove sono su una sola gamba. Il rischio di cadere, mentre tento un salto per la casella successiva.
Nella vita vera perรฒ il percorso si intravede a malapena e il rischio รจ quello di fermarsi del tutto. Nella notte della sete di Nicodรจmo, Gesรน lo riporta al tempo dellโEsodo. ยซMi hai liberato, Signore, per farmi morire qui, nel deserto?โโคโคโค la voce del popolo di Israele potrebbe essere la nostra, quando la stanchezza e lo scoraggiamento, la sfiducia, la fame, prendono il sopravvento, quando le nostre peggiori paure prendono vita, letteralmente, e si trasformano in serpenti, nella nostra realtร . Cosรฌ non riusciamo piรน ad alzare lo sguardo, presi dal timore di fare un passo falso. Gesรน cita un passaggio del libro dei Numeri, quello in cui il Signore chiede a Mosรจ di fare un serpente di bronzo e di metterlo sopra unโasta perchรฉ guardandolo il popolo guarisca.
Per guarire dobbiamo guardare la realtร , la cosa che piรน ci fa paura, il fallimento, la ferita che ci toglie la vita, e non รจ possibile farlo da soli. Occorre che il Figlio dellโuomo โ cosรฌ Gesรน parla di sรฉ โ, che questo suo essere umano, questo suo essere come noi, prenda quel posto. Che lโAmore, il dono radicale di sรฉ, prenda il posto di quel veleno, di questa nostra paura della morte, e della vita.
Guardiamo questa fragilitร , questo dover dipendere da un altro, questo bisogno che un altro ci nutra, questa mancanza che ci abita, questo essere fame e sete, il male in cui siamo immersi, questa paura di non farcela, e la paura che Dio non sia davvero Padre e che la libertร sia una condanna, una fregatura. Possiamo alzare lo sguardo alla Croce che rappresenta tutto quello che ci fa male, la solitudine, la paura di essere abbandonati a noi stessi nel deserto a morire, e scopriamo che davvero un altro ha preso il nostro posto.
Tutto questo peso diventa un luogo di incontro con il Padre, non di condanna. Ecco, ora posso fare finalmente un salto in avanti, con fiducia, su questa tua Parola, Figlio, perchรฉ non cโรจ posto qui su questa terra che non sia abitato da Te.
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Caterina Bruno

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



