ยซSignore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma diโ una parola e il mio servo sarร guarito.
Gesรน รจ sempre in stato di missione. Si sposta da un luogo ad un altro, anche se quasi sempre nelle vicinanze del lago di Genรจsaret. In quella regione vive unย centurione. Costui ha un servo che รจ ammalato e che sta per morire. Si tratta di una malattia molto grave. ร infatti una malattia che conduce a sicura morte. Questo servo ammalato e che sta per morire รจ molto caro al centurione. Un amore grande, puro, lega il centurione a questo servo. Cosa produce questo amore grande, immenso, sconfinato, puro? Il centurione sente parlare di Gesรน. Lo sa potente in opere, capace di guarire da qualsiasi malattia o infermitร . Non va lui personalmente da Gesรน. Gli manda alcuni anziani dei Giudei perchรฉ lo preghino di venire e di salvare il suo servo. Gesรน puรฒ. Basta che accolga lโinvito e la guarigione รจ sicura. Per questo si serve di alcune persone influenti, capaci di esercitare su Gesรน una certa pressione morale. Egli รจ uomo del mondo e pensa secondo il mondo. Non sa che Gesรน non si lascia influenzare da nessuno. Chi ha potere su Gesรน รจ solo il Padre suo che รจ nei cieli. Gesรน รจ sempre lโuomo del Padre e sempre dal Padre. La sua opera รจ una perenne obbedienza al Padre suo.
Gesรน รจ Dio ed รจ misericordioso come รจ misericordioso il Padre suo celeste. Egli il bene lo fa a tutti, senza alcuna distinzione. Il suo bene รจ sempre mosso dalla piรน pura misericordia e dalla piรน libera compassione. Dio in Cristo Gesรน opera per pietร . La pietร รจ la legge del suo cuore. Egli ascolta sempre chi lo invoca, anche senza alcun merito dinanzi ai suoi occhi. La sua misericordia รจ ben oltre i nostri limiti umani. Gesรน, mosso dalla sua compassione, misericordia e pietร , si incammina per andare con loro nella casa del centurione. Vi era quasi giunto, quando il centurione manda alcuni amici a dirgli: โSignore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tettoโ. Appare la grande umiltร di questo soldato romano. Egli vede Gesรน cosรฌ distante da lui nella sua santitร e onnipotenza da non sentirsi degno neanche di farlo entrare in casa sua. Lโumiltร di questโuomo รจ sincera, vera, grande.
ร talmente umile questโuomo da non ritenersi neanche lui degno di rivolgersi personalmente a Cristo Gesรน. ร a causa della sua umiltร che ha mandato altri. Prima gli anziani dei Giudei e ora alcuni suoi amici. Prima ha manifestato la sua umiltร . Ora rivela a Cristo Gesรน qual รจ la sua fede. ร sufficiente che Gesรน dica una parola e il suo servo sarร guarito. A Gesรน basta la sola parola. Non รจ necessaria la sua presenza. Ecco come spiega questa sua fede il centurione. Lui รจ un soldato. La vita dei soldati si fonda sulla parola, non sulla presenza. Lui รจ un soldato che รจ comandato, ma che puรฒ anche comandare. Essendo un centurione ha dei soldati sotto di lui e quando dice ad uno: โVaโ!โ, egli va. Quando invece dice ad un altro: โVieni!โ, egli viene. Se poi dice al suo servo: โFaโ questo!โ, il servo lo fa. Lโobbedienza si fonda sul comando, sulla parola proferita, sullโordine impartito. La presenza non serve al comando e non serve allโobbedienza. Al comando e allโobbedienza serve la sola parola. Gesรน รจ visto dal centurione come un Comandante supremo. Tutto รจ sotto i suoi ordini. Se รจ un Comandante supremo, gli รจ sufficiente la sola parola. ร questa la legge del comando: la parola. Gesรน puรฒ comandare ad ogni cosa esistente nella creazione e questa non puรฒ che obbedire.
Gesรน ammira lโumiltร di questโuomo e ne loda la fede. Dona alla folla un grande insegnamento: โIo vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede cosรฌ grande!โ. Queste parole si riferiscono ad Israele nel corso di tutta la sua storia, oppure ad Israele di questo tempo? Sappiamo che i segni operati da Mosรจ erano tutti fondati sul comando. Dio gli suggeriva lโordine da dare, Mosรจ lo impartiva e la creazione obbediva al suo comando. Di sicuro Gesรน parla del suo tempo. Un pagano aveva compreso tutto di Gesรน senza averlo mai visto. Quanti stavano vicino a Lui, quanti lo seguivano, quanti godevano dei suoi miracoli ancora non erano giunti a questa fede. Questa fede e questa umiltร del centurione ora รจ divenuta la preghiera di quanti stanno per accostarsi a ricevere lโEucaristia: โSignore, io non sono degno che tu venga nella mia casa. Diโ soltanto una parola e lโanima mia sarร guaritaโ. Fino al giorno della Parusia sarร ricordato questโuomo, la sua umiltร , la sua grandissima fede. Gesรน dice la parola, anzi neanche รจ detto che la dice, e il servo guarisce. Gesรน neanche deve proferire la Parola. A Lui basta il volere solamente pensato. Tutto ciรฒ che Gesรน vuole avviene allโistante. ร questo il suo comando sulla creazione.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 7,1-10
Quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, Gesรน entrรฒ in Cafร rnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione lโaveva molto caro. Perciรฒ, avendo udito parlare di Gesรน, gli mandรฒ alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesรน, lo supplicavano con insistenza: ยซEgli merita che tu gli conceda quello che chiede โ dicevano โ, perchรฉ ama il nostro popolo ed รจ stato lui a costruirci la sinagogaยป. Gesรน si incamminรฒ con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandรฒ alcuni amici a dirgli: ยซSignore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma diโ una parola e il mio servo sarร guarito. Anchโio infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: โVaโ!โ, ed egli va; e a un altro: โVieni!โ, ed egli viene; e al mio servo: โFaโ questo!โ, ed egli lo faยป. Allโudire questo, Gesรน lo ammirรฒ e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: ยซIo vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede cosรฌ grande!ยป. E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Il bene di Gesรน ha la sua origine nella misericordia e nella compassione, nella sua pietร e nella sua infinita caritร verso gli uomini, che sono suoi fratelli in virtรน della legge dellโIncarnazione. Nellโamore non ci sono meriti, nรฉ la caritร potrร mai essere data per meriti, altrimenti non sarebbe caritร , bensรฌ giustizia. Chi prega non va da Gesรน fondando la sua richiesta su dei meriti acquisiti. La preghiera si fonda esclusivamente sulla legge della caritร e della compassione, della misericordia e della pietร di Gesรน per noi, suoi fratelli. Chi prega e chiede pietร al suo Dio, anche lui da parte sua deve essere pietoso, compassionevole, ricco di perdono e di pietร verso i suoi simili. Uno non puรฒ invocare la misericordia per sรฉ e chiudere il suo cuore alla misericordia verso i suoi fratelli. Questa sarebbe vera empietร . Chi fa questo รจ uno spietato di cuore e il Signore mai potrร ascoltare la sua preghiera. Non lโascolta perchรฉ lui si รจ posto fuori della legge della misericordia, della pietร , della compassione.
La fede, quella vera, conosce una sola legge: quella dellโobbedienza al comando ricevuto. La fede รจ ascolto della parola proferita. Chi ascolta la parola ha fede, vive di fede. Chi non ascolta la parola mai potrร dirsi o essere detto un uomo di fede. La fede per il discepolo di Gesรน non รจ un insieme di veritร cui prestare il suo assenso della mente e del cuore. La fede per il discepolo di Gesรน passa dalla sua volontร . La fede non passa nรฉ dalla mente, nรฉ dal cuore, nรฉ dai pensieri, nรฉ dai sentimenti. La fede ha una sola via obbligata da percorrere: quella della volontร . Si ascolta, si obbedisce. Si ascolta, si mette in pratica. Si ascolta, si vive quanto si รจ ascoltato. Si ascolta, si realizza, si dona concretezza a quanto ascoltato. Oggi invece si tende a far passare ogni cosa attraverso la mente, il cuore, i sentimenti, i pensieri, il gusto, il desiderio. Questa via รจ deleteria per la fede, perchรฉ il nostro cuore รจ piรน potente di una macina da mulino e stritola tutto quanto viene posto in esso. La mente รจ la piรน grande nostra nemica. Essa riesce a sovvertire la Parola del Signore, a dare significati diversi, a modificarla, ad eluderla, a cambiarla, fino a farla divenire parola di uomini e non piรน di Dio. La volontร invece รจ la sola che lascia intatta la Parola di Dio. Essa lโaccoglie e la vive cosรฌ come รจ giunta ai suoi orecchi. Questo non significa che non possiamo e non dobbiamo comprendere la Parola del Signore. La comprendiamo mentre la viviamo, la osserviamo, la facciamo nostra vita e nostro sangue. La Madre di Gesรน ci venga in aiuto.
Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .



