Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.
Le regole che Gesรน dona perchรฉ viviamo le beatitudini sono concrete, immediate, lineari, impossibili da fraintendere o non capire. Esse riguardano la nostra vita quotidiana, quella nella quale ogni uomo viene calato ogni giorno. Le enumeriamo, cosรฌ non ne dimenticheremo alcuna, le ricorderemo tutte, perchรฉ tutte vanno messe nel cuore.
Prima regola: Amate i vostri nemici. Nemico รจ colui che non รจ amico, che non vuole essere amico, che ha deciso di recidere ogni relazione con noi. Sovente lโinimicizia si trasforma anche in opera di male verso di noi. Gesรน dice che dobbiamo amare i nostri nemici. Lui ha dato la vita per la loro salvezza e redenzione. Anche noi, in Lui, dobbiamo dare la vita.
Seconda regola: fate del bene a quelli che vi odiano. Chi odia vuole il male della persona odiata, vuole la sua distruzione, a volte anche la sua morte. Il discepolo di Gesรน deve volere la vita per coloro che vogliono la sua morte, il bene per coloro che vogliono il suo male, la pace per quanti gli muovono guerra, tutto il bene per tutto il male.
Terza regola: Benedite coloro che vi maledicono. Il discepolo di Gesรน non deve mai maledire coloro che lo maledicono. Non deve cioรจ mai desiderare il male per quanti gli desiderano il male. Deve invece sempre benedire coloro che lo maledicono. Benedire significa chiedere a Dio che elevi in conversione, in santitร , in giustizia, in veritร quanti lo maledicono. Lui vuole per essi solo il piรน grande bene.
Quarta regola: Pregate per coloro che vi trattano male. Cโรจ chi fa il bene al discepolo di Gesรน e cโรจ invece chi gli fa il male, chi lo tratta male. Qual รจ la sua risposta verso coloro che lo trattano male? La preghiera. Il cristiano deve pregare per coloro che lo trattano male affinchรฉ il Signore cambi il loro cuore, li converta, li ricopra di ogni bene, li aiuti ad entrare nel suo Regno, li faccia diventare persone che conoscono solo il bene.
Quinta regola: a chi ti percuote sulla guancia, offrรฌ anche lโaltra. Questa quinta regola vuole un discepolo di Gesรน remissivo, mite, operatore di pace, sempre non reattivo. Lo vuole paziente in tutto. Capace di sopportare tutto. Pronto a sorvolare su tutto.ย
Sesta regola:ย a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Anche questa sesta regola la possiamo definire della non reazione o dellโassorbimento del male in noi stessi. Uno ci strappa il mantello. Noi non gli rifiutiamo neanche la tunica. Ci spogliamo completamente per arrestare il flusso del male. ร questa perรฒ una legge di vera mortificazione dei nostri istinti. Il cristianesimo รจ mortificazione degli istinti.
Settima regola: Daโ a chiunque ti chiede. Questa regola vuole il nostro cuore sempre aperto allโamore. Lโamore รจ dono. Se uno ha bisogno e bussa al nostro cuore, il discepolo di Gesรน non puรฒ rifiutarsi dal venirgli incontro. Deve fare tutto ciรฒ che รจ nelle sue possibilitร . Uno chiede e il discepolo di Gesรน dona. Qual รจ la specificitร di questa settima regola? Lโabolizione del prestito. Il cristiano non presta, dona. Dona gratuitamente. Lโabolizione del prestito tra i cristiani avrebbe una ricaduta sociale non indifferente. Mostrerebbe al mondo tutto lโamore del Signore.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 6,27-38
Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche lโaltra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Daโ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, cosรฌ anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi รจ dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi รจ dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi รจ dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarร grande e sarete figli dellโAltissimo, perchรฉ egli รจ benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarร dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarร versata nel grembo, perchรฉ con la misura con la quale misurate, sarร misurato a voi in cambioยป.
Ottava regola: A chi prende le tue cose, non chiederle indietro. Il cristiano deve essere sempre arrendevole, mite, operatore di pace, libero. Uno gli prende le sue cose. Lui lascia che gliele prendano. Non le richiede indietro. Il cristiano non sfida mai il malvagio, lโinsolente, il violento, il sanguinario, il malfattore, il brigante, il malandrino.
Nona regola: E come volete che gli uomini facciano a voi, cosรฌ voi fate a loro. Ogni uomo sa cosa รจ il bene per la sua persona e lo vuole, lo desidera, lo chiede, lo brama, lo cerca. Gesรน chiede ad ogni suo discepolo di farsi misura lui stesso per la conoscenza del bene da fare ai suoi fratelli. Il cristianesimo non รจ passivitร , negativitร . Esso รจ opera, dono, fatto, compimento, realizzazione.
Le regole del vero bene sono quelle giร evidenziate. Ne abbiamo giร presentate nove.ย Quanto segue serve a rivelare la differenza tra lโagire del discepolo di Gesรน e quello di ogni altra persona che non segue Gesรน. Tutti amano coloro che li amano. Anche i peccatori osservano questa regola. Gesรน vuole che si amino coloro che non ci amano.
Decima regola: Siate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordioso.ย La misericordia รจ amore gratuito, elargito per pietร , per compassione, per purissima bontร del cuore. Dio vede la nostra miseria, la nostra pena, il nostro peccato e ci perdona, ci dona la sua grazia, ci colma di ogni suo dono. Lโuomo nulla puรฒ dare a Dio in cambio. Se ora vogliamo dare una parola conclusiva che riassume in un sola frase queste dieci regole che manifestano la diversitร del cristiano dal non cristiano possiamo cosรฌ sintetizzare: Il discepolo di Gesรน รจ chiamato a manifestare sempre lโagire di Dio in mezzo ai suoi fratelli. Egli deve rendere visibile il suo Maestro e Signore nel mondo.
Undicesima regola: Non giudicate e non sarete giudicati. Gesรน รจ persona concreta, pratica. Il suo insegnamento non รจ mai fumogeno, mai etereo, mai lasciato alla libera interpretazione dei suoi discepoli. Il discepolo di Gesรน mai deve giudicare. Il giudizio appartiene a Dio, non agli uomini. Astenersi da ogni giudizio รจ legge universale e perenne. Non ci sono deroghe. Ogni uomo รจ obbligato ad osservarla.
Dodicesima regola: Non condannate e non sarete condannati. La condanna รจ una sentenza proferita in seguito ad una colpa commessa, ad un fatto operato. Perchรฉ non possiamo condannare? Perchรฉ noi non conosciamo il cuore e quindi lโintenzione che ha mosso una persona ad agire. Ci dobbiamo astenere per la nostra grande non conoscenza, che รจ veramente impossibile, avendo Dio nascosto il cuore di ogni uomo nel suo intimo e lo ha reso non conoscibile dinanzi al mondo intero.
Tredicesima regola: Perdonate e sarete perdonati. ร questa lโultima regola โ la tredicesima โ e ci chiede di perdonare sempre. Il perdono รจ lโessenza del discepolo di Gesรน, perchรฉ Gesรน รจ colui che รจ morto per ottenere dal Padre il perdono dei nostri peccati. Il Padre, lโoffeso, ci ha dato il suo Figlio Unigenito come strumento di espiazione per il perdono del peccato del mondo. Anche il discepolo di Gesรน, in Lui, deve divenire strumento di espiazione per il perdono dei peccati dei suoi fratelli. Il cristiano, poichรฉ corpo di Cristo, รจ chiamato a manifestare Cristo in ogni momento della sua vita. La vita del cristiano deve essere un riflesso di Cristo nella storia. La Madre nostra celeste ci aiuti. Mostrare Cristo รจ la nostra missione.
Nota: Questo commento al Vangelo รจ gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuitร .



