Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 2 Settembre 2021

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โ€œLa parolaโ€. รˆ una protagonista di rilievo nel racconto lucano. Parola di Dio, che le folle ascoltano dalle labbra di Gesรน, accorrendo a lui perchรฉ il suo insegnamento ha autorevolezza (cf. Lc 4,38). Una parola che irrompe nel quotidiano dellโ€™esistenza di alcuni pescatori che sulla sponda del lago di Gennรจsaret sono intenti a riassettare le reti utilizzate per la pesca. Una parola pronunciata dapprima con delicatezza, quando Gesรน, salito sulla barca, chiede a Pietro di scostarsi un poโ€™ dalla riva per farsi udire meglio dalle folle, e poi in modo perentorio, quando gli comanda di prendere il largo e di gettare di nuovo le reti per la pesca.

Questโ€™ultima appare una richiesta poco sensata: non si pesca forse di notte? In effetti per Pietro e i suoi compagni la fatica del lavoro e la delusione per lโ€™esito infruttuoso si fanno sentire: โ€œMaestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla!โ€ (v. 5). Gesรน ci viene incontro nelle nostre stanchezze, quando avvertiamo il peso di sforzi inutili e di speranze non realizzate, ma รจ proprio in tali situazioni che possiamo fare spazio in noi a una parola altra che ci invita a fare un passo piรน in lร , a ripetere con fiducia rinnovata anche quelle azioni finora senza esito, perchรฉ vale la pena ritentare. โ€œFecero cosรฌโ€ (v. 6). Pietro si fida della parola di Gesรน; รจ un affidarsi docilmente che precede il comprendere. La fede chiede di osare un rischio, altrimenti non รจ tale.

Prendere il largo, uscire in mare aperto. Sperimentiamo quanto sia vitale prendere di tanto in tanto una distanza dal solito tran tran, dallโ€™abituale modo di ragionare sulle cose per vederle da unโ€™altra prospettiva, e vederci noi stessi in veritร . รˆ il cammino compiuto da Pietro che di fronte allโ€™abbondanza straripante della pesca riconosce il suo non essere degno di stare alla presenza del Signore in quanto peccatore.ย 

Pietro avverte una distanza da Gesรน, che il Signore stesso colma rivolgendogli una parola che conforta e promette: โ€œNon temereโ€ (v. 10). Sรฌ, non avere paura Pietro, voglio fare qualcosa dei tuoi scacchi e delle tue fatiche, รจ proprio te che sto chiamando per affidarti un compito nuovo; la tua debolezza รจ grazia agli occhi del Signore, cosรฌ come lo รจ stata per Maria: โ€œNon temere Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dioโ€ (Lc 1,30). Gesรน non si stancherร  mai di ripeterlo nel corso del suo ministero: riconoscersi bisognosi รจ lโ€™atteggiamento che ci apre ad accogliere la sua parola e far sรฌ che la grazia possa lavorare in noi. Ricordiamo la parabola del fariseo e del pubblicano al tempio (Lc 18,9-14): quanti sono sicuri di sรฉ tornano a โ€œretiโ€ vuote, a differenza di coloro che riconoscono la propria inadeguatezza e contano invece sulla parola del Signore.

โ€œSulla tua parolaโ€ (v. 5). Pietro stesso รจ โ€œpescatoโ€, catturato dalla parola del suo Signore che ha riconosciuto come parola affidabile. A lui e ai suoi compagni Gesรน affida la missione di โ€œpescare altri uominiโ€ (piรน letteralmente: โ€œprendere uomini vivi, per la vitaโ€. Cf v. 10). Prendere non per conquistarli a sรฉ, ma per farli salire sulla barca del Signore. Attraverso il dono di una parola che genera alla vita perchรฉ dร  speranza e fiducia, apre vie possibili, fa sentire lโ€™altro riconosciuto e amato.

fratel Salvatore


Fonte

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