Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Agosto 2021

739

Scribi e farisei, coloro che conoscono e osservano la Legge, obiettano a Gesรน che i suoi discepoli si accostano al cibo con mani immonde, contravvenendo cosรฌ alla โ€œtradizione degli antichiโ€. Questi esponenti religiosi manifestano, in tal modo, che la loro attenzione รจ tutta rivolta verso un mero legalismo, dal quale pensano di ricavare, se trovati ad operare secondo determinati comandi e precetti, la ricompensa divina. Essi ritengono, in ultima analisi, di compiere il bene se fanno delle โ€œcoseโ€; di compiere il male se ne fanno altre. L’insegnamento di Gesรน รจ volto a smascherare una religiositร  legalistica, che non puรฒ altro che relegare l’uomo nella paura di non essere abbastanza degno dell’amore di Dio o, per contro, nella persuasione di meritare tale amore in base a ciรฒ che ha o che fa.

Gesรน punta dritto al cuore dell’uomo, insegnandogli che il principio del bene e del male non รจ nelle cose della realtร  esterna, ma nel suo cuore. Gesรน non ci chiede di essere perfetti ma di presentarci, per mezzo di Lui, al Padre cosรฌ come siamo, come sue creature desiderate e amate. Nessuno puรฒ dirsi perfetto; le nostre ferite e i nostri limiti ci inducono alle volte a sbagliare. Ma la bella notizia sta nel fatto che Dio ci ama comunque, cosรฌ come siamo, con le nostre mani โ€œsporcheโ€, e non per quello che crediamo di avere raggiunto secondo logiche umane (i โ€œprecetti di uominiโ€ di cui parla Gesรน). Il comandamento dell’amore, di fronte al quale ogni antico precetto esteriore perde di senso, ci insegna che l’amore รจ gratuito, che รจ dono totale di sรฉ, nella propria umanitร  fragile e peccatrice per sua natura, ma redenta per sempre da Gesรน e da sempre amata da Dio.

Sono consapevole del male e del bene che possono venire dal mio cuore? Il fine delle mie parole e delle mie azioni รจ l’esterioritร  e il plauso degli uomini o un servizio per meglio amare Dio, il prossimo e me stesso?

Preghiera finale

Chi mi farร  riposare in Te, chi ti farร  venire nel mio cuore a inebriarlo?
Allora dimenticherei i miei mali, e il mio unico bene abbraccerei: Te.
Cosa sei Tu per me? Abbi misericordia, affinchรฉ io parli. [โ€ฆ]
Oh, dimmi, per la tua misericordia, Signore, Dio mio, cosa sei per me?
Di’ all’anima mia: la salvezza tua io sono. Dillo, che io l’oda.
Ecco, le orecchie del mio cuore stanno davanti alla tua bocca, o Signore.
Aprile e di’ all’anima mia: la salvezza tua io sono.
Rincorrendo questa voce io ti raggiungerรฒ,
e Tu non celarmi il tuo volto.
Che io muoia per non morire, per vederlo.
(Sant’Agostino d’Ippona)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi