Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 12 Agosto 2021

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La parabola che il Signore racconta nasce da una domanda di Pietro: quante volte devo perdonare a mio fratello quando mi fa un torto? Pietro azzarda anche una proposta: sette volte. รˆ tanto o รจ poco? Forse per qualcuno รจ tanto, altri osserveranno che dipende dal tipo di torto. Altri ancora che vivono magari relazioni difficili faranno un sorriso pensando a quante volte hanno portato pazienza in certe situazioni.

Gesรน nel rispondere a Pietro sposta perรฒ il fulcro del ragionamento: il perdono non รจ questione di quantitร  (sia nel senso di numero di volte, sia nel senso di quanto grave รจ il torto). Il perdono รจ questione di gratuitร , non si quantifica. Settanta volte sette รจ proprio una cifra paradossale che vuole indicare come Gesรน ci inviti a un perdono senza misura. E proprio qui forse sta anche la difficoltร , perchรฉ come รจ possibile allโ€™uomo un perdono tanto grande? In termini solo umani, solo con le nostre forze, non รจ possibile.

Gesรน ci dice che noi siamo giร  perdonati, da Dio, e di un perdono infinito, che non ha confini. Il Padre rimette a noi i debiti, perchรฉ cosรฌ li rimettiamo ai nostri debitori. รˆ un concetto semplice e tremendamente difficile, perรฒ รจ proprio vero: possiamo perdonare solo se siamo perdonati.

Chi si sente perdonato da Dio si accorge di essere guardato con uno sguardo diverso, che non lo riduce solo ai suoi errori, limiti e peccati. Uno sguardo che apre orizzonti e possibilitร  nuove. Io non sono il mio peccato, e mi accorgo di ciรฒ perchรฉ Qualcuno di piรน grande mi guarda e mi fa sentire bello. Certo: mi sento guardato e mi sento bello. Non vedo piรน solo il mio male, ma mi accorgo che il buono che cโ€™รจ รจ piรน grande.

Daniele Ferron SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato