Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 10 Agosto 2021

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Gesรน ci parla della parabola del seme quando ormai si avvicina l’ultima festa di Pasqua che vivrร  con i suoi discepoli. La sua definitiva glorificazione sul legno della croce รจ ormai vicina. Egli, ora, ci invita a guardare proprio verso quella croce, per comprenderne appieno il significato. Gesรน รจ il Figlio di Dio; potrebbe rinunciare a quel sacrificio, che invece accoglie pienamente e liberamente. Accoglie il sacrificio della sua stessa vita! La sola Incarnazione non basta; bisogna che Lui stesso ci indichi la strada da percorrere fino al dono della vita. Cosรฌ Gesรน ci spiega il significato della sua morte e resurrezione attraverso l’immagine del seme che solo se muore non rimane solo e puรฒ portare molto frutto.

Cosรฌ รจ per noi, chiamati a โ€œmorireโ€ in tutte quelle dinamiche interiori che non ci consentono di costruire e vivere relazioni autentiche con noi stessi, con i fratelli, con Dio. Potremmo chiederci: questo deve necessariamente essere un percorso di sofferenza? Nella prima lettura di oggi, l’apostolo Paolo ci offre un’interessante chiave di lettura: โ€œCiascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza nรฉ per forza, perchรฉ Dio ama chi dona con gioiaโ€. Ogni dono di sรฉ รจ davvero gratuito se compiuto nella libertร  del proprio cuore, l’unica che puรฒ garantirci gioia autentica. Senza questa libertร  non puรฒ esserci una vera fedeltร  a Cristo, cioรจ rischiamo di non agire secondo il cuore di Cristo.

In altre parole, la parabola del seme ci insegna che possiamo vivere le โ€œmortiโ€ necessarie alla sequela di Cristo non come uno sforzo della volontร  o come una rinuncia fatta di tristezza e frustrazione, ma come la cosa piรน naturale e desiderabile, quella che ci consentirร  di โ€œportare molto fruttoโ€. Il โ€œfruttoโ€, che poi porteremo nella nostra vita sfugge persino alle nostre logiche, รจ un mistero conosciuto da Dio, ma del quale possiamo essere certi perchรฉ Gesรน ci ha detto: โ€œSe uno serve me, il padre lo onorerร โ€.

Per riflettere

Oggi rifletterรฒ su tutte le โ€œmortiโ€ a me stesso che posso realizzare nella libertร  del mio cuore, per essere umilmente fedele a Cristo.

Preghiera finale

Nelle tue mani, Signore, mi metto e mi abbandono.
Lavora, oggi e sempre, l’argilla che io sono, perchรฉ nelle tue mani
mi metto come il fango si lascia modellare dalle mani del ceramista. [โ€ฆ]
Chiedi, comandami, cosa vuoi che io faccia? Che cosa vuoi che smetta di fare?
Animato o scoraggiato, approvato dagli altri o tra le incomprensioni e le critiche,
volente o nolente, quando mi vada bene ogni cosa o nulla del tutto,
mi resta solo dire, sull’esempio di nostra Madre:
si faccia di me secondo la tua volontร .
(ispirata da G. Lagrange)

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AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi