Commento al Vangelo di domenica 1 Agosto 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

โ€˜Eโ€™ il pane che il Signore vi ha dato in ciboโ€™. Mosรจ riconosce nel segno della manna un intervento del Signore. La manna รจ la risposta da parte di Dio al lamento del popolo, deluso e stanco nel cammino del deserto. La fame spinge a rimpiangere addirittura la situazione della schiavitรน, purchรฉ il cibo sia assicurato. Cosรฌ il popolo โ€˜mormoraโ€™, vive ribellione e sospetto contro un Dio che lโ€™ha condotto nella condizione insopportabile del deserto. Eโ€™ disposto a rinunciare la libertร  per saziare la fame.

Le quaglie e la manna provengono dallโ€™iniziativa di Dio: sono sรฌ un dono, ma anche una sfida per riconoscerlo come unico Signore. La mormorazione รจ espressione dellโ€™idolatria che dimentica la signoria di Dio e lโ€™orizzonte dellโ€™alleanza: รจ rinuncia ad affidarsi e anzichรฉ riconoscere il Dio vicino, cercare altre fonti di sicurezza. La manna รจ offerta quale segno di fronte alla ribellione, un segno che indica di scorgere la provvidenza di Dio che non dimentica il suo popolo: potrร  essere raccolta solamente per la razione di un giorno. E la manna รจ cibo per camminare, per continuare un viaggio che รจ iniziato come dono di liberazione e continua. Il cammino potrร  aprirsi unicamente nellโ€™affidamento al Dio vicino sorgente di ogni bene.

Il capitolo 6 del IV vangelo riprende il segno dei pani. Gesรน osserva: โ€œvoi mi cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dellโ€™uomo vi darร โ€ (Gv 6,26-27) Eโ€™ un invito ad interrogarsi sulla ricerca: Gesรน critica una ricerca finalizzata ai propri bisogni e orienta a superare le attese immediate per aprirsi ad una ricerca piรน profonda: il segno dei pani distribuiti rinvia alla sua stessa vita. E per questo chiede di affidarsi a lui. โ€œChe cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?โ€™ Gesรน rispose: โ€˜Questa รจ lโ€™opera di Dio: credere in colui che egli ha mandatoโ€™โ€ (Gv 6,28-29).

Il segno del pane ricorda il dono della manna nel deserto. โ€œIn veritร , in veritร  vi dico: non Mosรจ vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dร  il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร  la vita al mondoโ€ (Gv 6,2-33)

La vita intera di Gesรน si riassume nel โ€˜darsiโ€™. Viene cosรฌ suggerito un cammino del credere: รจ innanzitutto accogliere Gesรน e riconoscere in lui lโ€™inviato del Padre. La manna รจ segno per indicare un percorso di fede. Gesรน ora presenta se stesso come pane, nutrimento che dona senso allโ€™esistenza ed apre a nuovo cammino.

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