Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2021

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Prima di questo brano, si trovano nel Vangelo di Matteo altri episodi di rifiuto nei confronti di Gesรน. Questo, perรฒ รจ il piรน significativo, perchรฉ รจ un evento che va piรน alla radice. Esso avviene infatti โ€œnella sua patriaโ€, a Nazareth, nel luogo in cui Gesรน ha vissuto prima di iniziare la sua predicazione. La folla รจ, come immaginabile, impressionata dalla sapienza di Gesรน e dai gesti miracolosi che รจ in grado di compiere, e si chiede come questo sia possibile. Ma la sorpresa diventa scandalo nel realizzare che queste capacitร , che non possono che essere di origine divina, sono incarnate nella stessa persona che essi stessi hanno visto crescere in quella terra, di cui conoscono la casa, la storia, i familiari. Come รจ possibile? รˆ lo scandalo dell’incarnazione, dove lo scandalo indica, secondo il linguaggio biblico, un ostacolo alla possibilitร  di credere secondo ragione. Nella nostra logica umana siamo scandalizzati dal pensare che Dio abbia scelto di manifestarsi in una realtร  fragile e bisognosa come quella della nostra carne.

Questo brano ci pone di fronte, come cristiani, a una provocazione essenziale: credere che Gesรน Cristo รจ Dio e uomo, entrambi pienamente e simultaneamente. Il nostro personale ago della bilancia puรฒ pendere talvolta per l’una o per l’altra di queste realtร : ci possiamo ritrovare ad esempio ad accettare che compia miracoli, ma rimanere scandalizzati dal fatto che si sia consegnato spontaneamente alla morte sulla croce. Oppure, possiamo pensare a Gesรน come un amico capace di compassione e amore verso gli ultimi e non comprendere la sua Resurrezione. Oggi ci viene chiesto di abbandonare la nostra incredulitร  e rinnovare la nostra fede in Cristo.

Per riflettere

โ€œNel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santoโ€. Parole che ripetiamo in automatico ogni volta che entriamo nella preghiera. Nel pronunciarle, oggi, facciamo attenzione in particolare al Figlio, e chiediamo al Signore di aiutarci a entrare nel mistero di Gesรน, vero Dio e vero uomo.

Preghiera finale

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesรน,
il quale, pur essendo di natura divina,
non considerรฒ un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliรฒ se stesso, assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliรฒ se stesso
facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome
che รจ al di sopra di ogni altro nome;
perchรฉ nel nome di Gesรน ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesรน Cristo รจ il Signore, a gloria di Dio Padre.
(Lettera ai Filippesi 2, 5–11)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi

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