Di notte, nei tempi antichi, lโuomo passava lungo tempo ad osservare il cielo. Univa con delle linee le stelle, spiava il movimento di figure leggendarie, traeva indicazioni per lโavvenire. Cercava, fra tutte, la sua stella, quella nata insieme a lui.
Oggi che cosa rimane di quella credenza, per cui il nome di ognuno รจ scritto nel cielo?
La convinzione profonda di essere nati con uno scopo e unโidentitร propria e singolare si trova spesso frantumata. Da una parte, vi รจ il dubbio su chi siamo veramente. Siamo speciali oppure uguali a tutti gli altri? Non ci troviamo forse a ripetere gli stessi gesti, in modo inconsapevole? Dallโaltra, vi รจ il sogno di conquistarci la fama con le nostre forze. Dobbiamo diventare qualcuno. Scrivere il nostro nome nel cielo.
Oggi abbiamo perso il riferimento alle stelle, ma possiamo fissare lo sguardo su Gesรน. Nei vangeli, Gesรน appare sicuro della sua identitร . Sa di essere scelto e amato. Questa certezza lo rende libero. Gesรน non deve fare nulla per dimostrare chi รจ, non alza la voce, si mette a fianco degli altri uomini e donne, ne ascolta i bisogni e li serve.
A differenza della persona insicura di sรฉ, Gesรน appare a suo agio con ogni forma di fragilitร , non tende a sopprimerla, ma piuttosto a sostenerla. Gesรน, amato dal Padre, รจ inviato a ciascuno di noi perchรฉ impari ad accogliere tutto ciรฒ che รจ.
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Stefano Corticelli SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



