Ancora una volta, a distanza di alcuni giorni, ci ritroviamo gli stessi episodi del vangelo, questa volta narrati da Matteo e non da Marco come due domeniche fa.
La vita รจ un continuo dribblare la sofferenza. Di qualunque tipo: fisico, relazionale, spiritualeโฆ
Ci troviamo a dovere fare i conti con le malattieโฆ con le nostre fragilitร โฆ con il male che ci viene causato piรน o meno volontariamente dagli altriโฆ
Insomma, spesso dobbiamo scansare le sofferenzeโฆ altre volte cercare di non trascinarci il dolore per molto tempoโฆ ancora ci troviamo a dovere reagireโฆ
Insomma, la vita non รจ solo dolore, ma sicuramente non ne รจ esente e altrettanto sicuramente non sempre la sappiamo gestire!
E di fronte a certi doloriโฆ. di fronte a certe sofferenzeโฆ lโunica parola che puรฒ darci consolazione รจ quella di Gesรน. Ma non perchรฉ come un genio della lampada puรฒ risolverci ogni problema esaudendo le nostre preghiereโฆ ma perchรฉ Gesรน รจ venuto ad aprirci la prospettiva della vita etenra.
La resurrezione di questa fanciulla, come quella di Lazzaro, non devono mettere nel nostro cuore unโidea di Dio che a volte risolve i problemi e altre volte noโฆ o peggio, unโidea legata alla preghiera come atto magico o superstiziosoโฆ con il rischio dei sensi di colpa di chi non ottiene la guarigione. No! mai! le resurrezioni nel vangelo stanno ad indicare che Gesรน รจ superiore anche alla morte, ma non nel senso che la puรฒ controllare o, peggio, la puรฒ evitare ma nel senso che anche quando si scaglia su di noiโฆ noi siamo fatti per la vita eternaโฆ per il cieloโฆ ed รจ questa prospettiva che puรฒ cambiare il nostro modo di vivere e di affrontare sofferenze, malattie e morte stessa!
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Siamo fatti per la vita eternaโฆ per il cieloโฆ affrontiamo ogni situazione dolorosa con questa certezza!
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AUTORE: Don Antonio Mancuso
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