Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 30 Maggio 2021

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โ€œ Quando lo videro, si prostrarono. Essi, perรฒ, dubitarono โ€œ.

Siamo nellโ€™ultimo capitolo del Vangelo di Matteo.

Gesuโ€™ Risorto era apparso alle donne alle quali aveva detto di andare dai discepoli e di dir loro di โ€œ recarsi in Galilea โ€œ, dove si sarebbe manifestato anche a loro.

I discepoli vanno, lo vedono, e si prostrano.

Sarebbe stato il finale perfetto.

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Il โ€œ prostrarsi โ€œ sarebbe stato il mettersi in ginocchio dinanzi al compimento della promessa messianica: la Risurrezione.

Perรฒโ€ฆ..non andoโ€™ cosiโ€™.

Essi โ€œ dubitarono โ€œ.

ANCORA??????

Come sono vicini a noi questi discepoli.

Leggendo il versetto mi รจ venuto in mente un gesto che si fa spesso durante la Santa Messa.

Ci si prostra, ci si mette in ginocchio, specialmente durante la consacrazione del pane e del vino, nel momento in cui il sacerdote invoca la discesa dello Spirito Santo affinchรฉ essi diventino Corpo e Sangue di Cristo.

Stiamo in ginocchio in attesa di nutrirci del Corpo di Cristo.

Anche noi vediamo Gesuโ€™ nellโ€™Eucarestia, abbiamo il privilegio di nutrirci di lui.

Cioโ€™ nonostante, anche se ci prostriamo dinanzi a Lui, lo riceviamo sacramentalmente, DUBITIAMO.

Dubitiamo che possa veramente essere la nostra Salvezza, equivocando questo ultimo concetto ed identificandolo con la soluzione dei problemi che affliggono la nostra quotidianitร .

Dubitiamo che la preghiera abbia efficacia, travisando il significato di preghiera, che non รจ garanzia che si compia la nostra volontร  ma abbandono fiducioso nelle braccia di chi ci ama follemente.

Dubitiamo sullโ€™utilitร  del nostro impegno nellโ€™evangelizzazione o allโ€™interno delle comunitร , facendoci avvolgere dal pensiero che tutto sia inutile, che non produca frutti negli altri.

Dubitiamo addirittura, a volte, che in quella particola che mangiamo ci sia veramente Gesuโ€™.

I dubbi fanno parte della vita, appartengono alla nostra dimensione umana.

Ma la fede รจ affido, la fede รจ fiducia.

In cosa crediamo noi?

Crediamo nella testimonianza di alcuni uomini che ci dicono di averlo visto Risorto.

Non super-uomini, ma uomini comuni, uomini come noi e che, come noi, dubitarono anche vendendolo Risorto, Vivo e Vero, dinanzi a loro.

Quel dubbio iniziale si trasformoโ€™ perรฒ poi in impegno zelante di evangelizzazione, portato avanti nella certezza di cioโ€™ che avevano visto, che andava testimoniato per diffondere la buona notizia.

Che oggi, pertanto, i nostri dubbi lascino il posto alla fiducia.

Come?

Affidandoci alla Santissima Trinitร .

Non si puoโ€™ essere evangelizzatori senza una ferma fede nel nostro Dio trinitario.

Ce lo dice la pagina odierna in cui Cristo invita tutti i cristiani di ieri e di oggi ad โ€œ andare e a fare discepoli in tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo โ€œ.

La fede cristiana non รจ tale se non professa la Santissima Trinitร .

Una fede solo in Dio รจ incompleta in quanto non tiene conto dei meriti di Cristo e dellโ€™amore dello Spirito Santo che lega Padre e Figlio.

Ugualmente dicasi di una fede solo in Cristo, perchรฉ rischia di trasformarsi in unโ€™esaltazione dellโ€™uomo Gesuโ€™ senza alcun riconoscimento della sua divinitร  e dalla sua missione, che รจ quella di manifestare il volto del Padre.

Idem per una fede nel Padre e nel Figlio priva dello Spirito Santo, collante ineludibile dellโ€™amore circolante e trinitario.

In nome della Ss. Trinitร  dobbiamo evangelizzare.

Ma che significa concretamente?

Cristo dice di insegnare agli altri ad โ€œ osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato โ€œ.

In un altro passo ( Gv 15,14 ) si legge: โ€œ Voi siete miei amici se farete cioโ€™ che io vi comando โ€œ.

Da cioโ€™ si ricava che evangelizzare รจ insegnare ad osservare i comandamenti di Cristo, primo tra tutti quello dellโ€™amore, perchรฉ, in tal modo, si diventa amici di Gesuโ€™.

Questo รจ il nostro compito, questa รจ la nostra missione: non dubitare, avere fiducia in Cristo, osservare i suoi comandamenti per divenire suoi amici e, poi, insegnare agli altri ad osservare i comandamenti in modo tale che anchโ€™essi diventino amici di Cristo.

Saremo allora una vera comunitร  di amici, una vera famiglia cristiana, piรน stretta ancora di quella nascente dai nostri legami di sangue perchรฉ essa, la famiglia di fede, ha, come suo amico, Gesuโ€™, che resta con lei ed in mezzo a lei โ€œ tutti i giorni, fino alla fine del mondo โ€œ.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.