p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 27 Maggio 2021

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โ€œPer la seconda volta un gallo cantรฒ. Allora Pietro si ricordรฒ di quella parola che Gesรน gli aveva detto: Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte. E scoppiรฒ in piantoโ€. (Mc 14, 72).

Fino a che non scoppieremo coscientemente in pianto, noi continueremo a crederci vedenti e a stare seduti lungo la strada a mendicare. Noi pensiamo di essere bravi e autonomi ma continuiamo a mendicare amore e attenzione. Se non siamo riconosciuti in una cosa che facciamo, andiamo giรน di testa. Ci sembra una cosa dovuta e ci sembra unโ€™ingiustizia il fatto che questi riconoscimenti non giungano da nessuna parte. Abbiamo bisogno di sentirci bravi, i migliori, i piรน grandi perchรฉ senza questi riconoscimenti ci sembra di non esistere, di non essere nessuno. La mentalitร  di questo mondo, che noi crediamo saggezza ma che รจ stoltezza secondo Dio, continua ad avvelenare il nostro cuore e a renderci ciechi.

Abbiamo bisogno di un bel pianto come collirio che apra la nostra vista. Di vedere quanto siamo schiavi della non gratuitร . Riuscire a gustare il fare una cosa bella o buona semplicemente perchรฉ lโ€™abbiamo fatta, che bello e che goduria! Questa sรฌ che รจ vera goduria, goduta dentro di noi e che trasmettiamo semplicemente con la felicitร  degli occhi e dello sguardo, tornati a vedere grazie al nostro pianto e grazie al dono della grazia, del fare bene il bene, in silenzio senza la stortura della pubblicitร  e la velenositร  della visibilitร .

Gesรน lascia Gerico, lascia quella cittadina messa in basso per salire a Gerusalemme dove si compirร  il dono. Gesรน lascia Gerico, come lascia la cecitร  dei discepoli che, di fronte alla passione, continuano a litigare per affermare chi รจ il piรน grande.

Non accogliere e non vedere la liberazione di Gesรน che dona la sua vita per noi: รจ destinato al rinnegamento come Pietro, un rinnegamento da cui siamo liberati grazie al collirio del pianto che รจ riconoscere il compimento della parola di Gesรน: mi rinnegherai per tre volte!

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รˆ un cammino dove noi riconosciamo il nostro stato di mendicanti come stato privilegiato e non come stato da negare. รˆ uno stato di veritร , รจ uno stato di povertร , รจ uno stato dove noi siamo privilegiati nel cuore di Dio. รˆ uno stato dove noi possiamo essere veri discepoli perchรฉ guariti dalla nostra cecitร : โ€œe subito riacquistรฒ la vista e prese a seguirlo per stradaโ€.

Questa รจ la sequela, questo รจ essere discepoli. Tutto ciรฒ che non รจ questo รจ inutile e superfluo. Magari utile per una buona organizzazione, ma inutile se non crea sequela a ciรฒ che รจ essenziale alla nostra vita e allโ€™essere discepoli.

I discepoli che discutono sul chi รจ il piรน grande sono i veri ciechi: sembra una congrega di aggregati. รˆ una cecitร  che, come la cecitร  di Pietro cioรจ la nostra, sarร  vinta solo dalla contemplazione della croce. Questa contemplazione รจ possibile dopo che la nostra vista รจ stata guarita grazie al pianto del riconoscimento del rinnegamento che diventa collirio che fa cadere le scaglie con cui i nostri occhi sono accecati.

Davanti al mistero della croce avviene il miracolo del ritornare a vedere. Davanti al crocifisso possiamo dire: Rabbunรฌ, che io riabbia la vista! Contemplando il dono il nostro cuore verrร  cambiato e il discepolo sarร  illuminato: ritornerร  a riconoscere la sapienza della croce che รจ vista come stoltezza dalla sapienza del mondo.

Il miracolo della vista ci porta a vedere ciรฒ che ha visto il centurione sotto la croce, visione che gli ha fatto dire: veramente costui era figlio di Dio! Vedere il Crocifisso con occhi da discepolo ci porta a fare la nostra professione di fede in compagnia di Tommaso: Mio Signore e mio Dio!

Vedere e accogliere il dono di Dio nel Figlio di Dio crocifisso, รจ il grande dono del vangelo. A questo dono la luce del vangelo, che illumina la nostra cecitร  grazie alle lacrime di pentimento e riconoscimento, ci rende discepoli di Gesรน, figlio di Davide e ci farร  seguaci del Signore della vita.

Con questa coscienza in ogni cosa che faremo questโ€™oggi, diciamo nel nostro cuore: Signore Gesรน Cristo, figlio del Dio vivente, abbia pietร  di me peccatore!

Che io riabbia la vista!


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM