Continuiamo la lettura del capitolo 15 del vangelo di Giovanni, che fa parte del lungo discorso d’addio. Il brano di oggi contiene il comandamento dell’amore, un comandamento che, preso sul serio, ha la forza di cambiare il mondo. Nel ricordo dell’Evangelista vibrano le parole pronunciate dal Signore: โAmatevi come vi amo io, date la vita per i vostri amiciโ. Non il generico, talvolta ipocrita, โvolemose beneโ; dare la vita, sacrificarsi ogni giorno, marcire nel terreno per far germogliare nuova vita: questo, umanamente, sembra davvero troppo. Con linguaggio progredito si potrebbe anzi bollare come โmessaggio irricevibileโ.
La veritร di questo testamento del Signore, come sempre, si verifica non tanto sul piano teorico quanto su quello esistenziale. ร โveroโ se esso rivela qualcosa che possiamo constatare, se indica la strada giusta per colmare quella sete di gioia piena che รจ nel cuore di ogni uomo. E poichรฉ ci parla di vita vera, puรฒ essere compreso solo con un coinvolgimento personale a tutto tondo.
Non รจ perรฒ inutile meditarne la soliditร anche per la ragione umana, che รจ sempre dono di Dio. E la ragione ci porta a prendere atto, ancora una volta, della credibilitร della testimonianza di coloro che le parole e l’insegnamento del Signore ci riportano. ร illuminante qui constatare come Giovanni faccia proprie le parole che nel Vangelo mette sulle labbra di Gesu: al โVoi siete miei amici, se fate ciรฒ che vi comandoโ risponde nella sua prima lettera โIn questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamentiโ. ร il bilancio di una vita, un bilancio che gli permette di affermare subito che โi suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque รจ stato generato da Dio vince il mondoโ (1 Gv 5, 3–4).
Ma proviamo, rimanendo sul solido terreno della della ragione, a rovesciare i termini della questione e a chiederci: quando mai l’odio ha vinto il mondo? Quando la violenza, la crudeltร , la mancanza di perdono hanno davvero portato pace agli uomini, alle famiglie, ai popoli? Sรฌ, ci possiamo fidare di Giovanni come testimone e della schiera di Santi che, seguendo il comandamento dell’amore e divenendo amici del Signore, hanno trovato la gioia piena, quella che Dio vuole per i suoi figli.
Per riflettere
Come amici del Signore, quali certamente vogliamo essere, quanto ci adoperiamo per conoscere tutto ciรฒ che Gesรน ha udito da Dio Padre? Quanto ci impegniamo nella nostra formazione?
Preghiera finale
Amatevi, fratelli, come io ho amato voi!
Avrete la mia gioia, che nessuno vi toglierร .
Avremo la sua gioia, che nessuno ci toglierร .
Vi dico queste parole perchรฉ abbiate in voi la gioia.
Sarete miei amici, se l’Amore sarร con voi.
Saremo suoi amici, se l’Amore sarร con noi!
(canto liturgico)
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AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi



