L’ultima cena รจ finita, Giuda il traditore se n’รจ andato e Gesรน ha anticipato agli apostoli increduli l’imminenza della sua passione e della sua morte. In quest’atmosfera di tragedia incombente Gesรน fa il suo discorso di commiato. Non รจ una sintesi della sua predicazione, come ci saremmo aspettati, anzi, รจ un discorso molto lungo che si estende per ben 4 capitoli del vangelo di Giovanni, dal 14 al 17. Potremmo dire piuttosto che รจ un distillato, in quanto svela ai discepoli gli aspetti teologici della sua predicazione come le motivazioni che l’hanno animata e gli obiettivi che prospetta.
L’immagine che viene fuori dai versetti che stiamo leggendo รจ quella di una cascata di amore che dal Padre si riversa sul Figlio e dal Figlio su di noi. ร una cascata che per quanto riguarda noi uomini ci investe tutti, che ci piaccia o no. A noi la scelta se evitarla, oppure accoglierla, โrimanendociโ sotto, come fa Gesรน.
Cosa in realtร per noi significhi questo ยซrimanereยป ce lo spiega il versetto successivo, nel quale Gesรน ci dice che si rimane nel suo amore semplicemente osservando i suoi comandamenti. Il riferimento ai comandamenti delle tavole della Legge รจ inequivocabile, ma qui sembra quanto mai opportuno leggerli attraverso la sintesi che Gesรน stesso ce ne ha proposto: โAmerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo รจ il piรน grande e il primo dei comandamenti. E il secondo รจ simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiโ (Mt 22, 37–40).
Parlando ai discepoli Gesรน soggiunge anche: โCome io ho osservato i comandamenti del Padre mioโ. E questo induce inevitabilmente i discepoli, ma anche noi, a pensare quali possano essere i comandamenti del Padre per Gesรน. Il primo che a me viene in mente รจ il suo farsi uomo. Un farsi uomo per dirci โqueste cose perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia pienaโ.
Ma un farsi uomo anche per soffrire la passione, la morte e, peggio ancora, lo strazio della consapevolezza che eravamo proprio noi, oggetto prediletto del suo amore, ad infliggergli tutto ciรฒ.
Per riflettere
Da Giovanni Paolo II impariamo che l’obbligo di rispettare i comandamenti non รจ un divieto fine a se stesso ma, al contrario, indica che โil comandamento dell’amore di Dio e del prossimo non ha nella sua dinamica positiva nessun limite superioreโ, cioรจ รจ un invito ad amare sempre di piรน: c’รจ invece โun limite inferiore, scendendo sotto il quale si viola il comandamentoโ. (dall’enciclica Veritatis splendor, 52).
Preghiera finale
Offriamo la nostra preghiera
e le nostre azioni per tutti i laici
affinchรฉ si rendano disponibili a colmare, per quanto possibile,
i vuoti che si creano con la diminuzione delle vocazioni alla vita consacrata.
Ti preghiamo affinchรฉ siano sempre piรน numerosi
quelli che rispondono al tuo richiamo
e la tua assistenza li accompagni nella loro opera
di aiuto materiale e spirituale di tutti i fratelli.
Dei fratelli nella fede, ma anche dei fratelli
la cui fede รจ vacillante o รจ stata smarrita o non c’รจ mai stata.
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi
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