Monastero di Bose – Commento al Vangelo del giorno – 3 Maggio 2021

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Oggi celebriamo la memoria di Filippo e Giacomo, apostoli del Signore. Sono tra coloro che Gesรน ha scelto perchรฉ โ€œstessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoniโ€ (Mc 3,14): inviati nel suo nome a offrire con gesti e parole una presenza di cura e di accoglienza sullโ€™esempio del loro Maestro. โ€œNel mio nomeโ€ รจ unโ€™espressione che ricorre per due volte nel nostro brano e indica lโ€™intimitร  di un legame tra Gesรน e i dodici approfonditosi nel tempo, attraverso una vicenda di vita e una missione condivisa durante il ministero pubblico di Gesรน.ย 

Il nome in senso biblico designa lโ€™identitร  della persona e al tempo stesso ne suggerisce la vocazione. Gesรน ha introdotto poco per volta i discepoli nel mistero della sua identitร  di Figlio inviato dal Padre; a volte lo ha fatto con espressioni che suonano lapidarie e che รจ bene ricordare sono anche il frutto della comprensione che le prime comunitร  cristiane hanno avuto di lui alla luce del mistero pasquale. Qui egli afferma di sรฉ che รจ โ€œla via, la veritร , la vitaโ€ (v. 6).ย 

Gesรน รจ la via che ci conduce al Padre: โ€œNessuno viene al Padre se non per mezzo di meโ€ (v. 6); se conosciamo qualcosa di Dio, se riusciamo a contemplarne i tratti del volto, รจ perchรฉ Gesรน ha aperto i nostri occhi e il nostro cuore.

Gesรน รจ la via che ci porta alla vita e questa – non dimentichiamolo – รจ la via dellโ€™umiltร  e dellโ€™amore che si abbassa per essere al servizio di tutti. La โ€œviaโ€ ci rimanda a un cammino da intraprendere ogni giorno in ascolto della Parola che ci interpella, per fare un passo in piรน verso la veritร  e la vita. Gesรน รจ la via perchรฉ ci ha offerto una possibilitร  di esistenza in cui realizzare pienamente e in veritร  la nostra umanitร  nel dono di sรฉ agli altri. Per Gesรน la veritร  non รจ qualcosa di diverso dal cammino, e il cammino non รจ separabile dalla vita.

Anche in noi abita la domanda che Filippo ha rivolto a Gesรน: โ€œMostraci il Padre!โ€ (v. 8). Gesรน ci ha rivelato il Padre attraverso il suo modo di essere e di vivere, ma questa rivelazione puรฒ prestarsi a fraintendimento e incomprensione da parte dei discepoli, che egli fa emergere con un sottile rimprovero: โ€œDa tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai conosciuto, Filippo?โ€ (v. 8). Nonostante anni di vicinanza e di condivisione di vita, possiamo giungere a non conoscere molto dellโ€™altro che ci vive accanto.

Cโ€™รจ conoscere e conoscere, e la conoscenza che riguarda Gesรน implica fiducia e coinvolgimento: โ€œNon credi che io sono nel Padre e il Padre รจ in me?… almeno credetelo per le opere stesseโ€ (vv. 10-11), per quanto compio in mezzo a voi. Gesรน รจ credibile perchรฉ รจ tuttโ€™uno in quello che crede, dice e fa; รจ la credibilitร  dellโ€™amore che si rende visibile in una pratica di vita.ย 

Conoscere e credere quasi si sovrappongono nel quarto vangelo. La conoscenza del Signore – la conoscenza di chi vive accanto a noi – cresce nella misura in cui amiamo e ci affidiamo, accettando di lasciarci raggiungere a nostra volta in ciรฒ che siamo veramente. Lโ€™adesione profonda al Signore ci fa superare ogni paura e fa abitare in noi la forza di Dio: โ€œChi crede in me compirร  le opere che io compio e ne compirร  di piรน grandi di questeโ€ (v. 12), e si esprime nella preghiera fatta nel suo nome.

fratel Salvatore


Fonte

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