La festa di Pasqua evoca in noi immagini luminose: la colomba che vola in un cielo azzurro con un ramoscello di ulivo nel becco, lโarcobaleno, le uova colorate, lโagnello dalla lana candida.
Sono immagini ben lontane da quelle del vangelo di oggi, dove dominano il buio, lโagitarsi del mare, la forza del vento. I discepoli sono soli.
Che cosa provo a vederli remare a tarda sera, lottando contro le onde, lontani dal loro Signore?
Forse mi sento come loro?
I discepoli non riconoscono Gesรน. Sarร per il buio, sarร perchรฉ la sua immagine appare e scompare tra le onde, sarร perchรฉ egli cammina sul mare.
Cammina, leggero, proprio su quel mare in cui io rischio di affondare.
Con la fiducia in Gesรน che sa come e dove raggiungermi, chiedo la grazia di perdere il controllo.
Perdere il controllo per essere come i primi discepoli, che a un certo punto non ci hanno capito piรน niente.
Perdere il controllo come chi รจ innamorato.
Perdere il controllo nellโesperienza dello stupore. Lasciarmi illuminare dalla bellezza.
Perdere il controllo nellโesperienza della paura, dove tutti i sensi si attivano, dove mi guida solo lโattaccamento alla vita.
Perdere il controllo per crescere.
Perdere il controllo per perdere la solitudine e scoprirmi amato.
Stefano Corticelli SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



